Roger Federer racconta il momento più magico della sua carriera
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E’ tutto pronto all’Open del Qatar: Roger Federer, dopo 13 mesi abbondanti di assenza dal circuito Atp, torna in campo a Doha, dove proverà già da subito a ritrovare il suo tennis, il suo gioco e, soprattutto, ad avere risposte positive dal suo fisico.

Non sarà per nulla semplice, c’è chi si è spinto a parlare del ritorno in campo di Roger Federer come di una delle sfide più grandi della storia dello sport. Una cosa è certa: di grandi sfide – e di grandi imprese – la carriera dello svizzero è piena zeppa.

Eppure, durante una sessione di Q&A proprio nell’ambito dell’Open del Qatar, quando a fare le domande sono stati dei bambini, Roger Federer alla precisa domanda su “quale fosse stato il momento più memorabile della sua carriera”, lo svizzero non ha dubbi: “Nel 2003, quando ho vinto per la prima volta a Wimbledon, è stato il coronamento di tutti i sacrifici che ho fatto quando ero bambino“.

Riguardo alla sua rivalità con Novak Djokovic, Roger ha speso parole molto belle per il serbo: “Ci siamo sempre migliorati a vicenda, non sarei diventato il giocatore che sono diventato se non ci fosse stato lui. Lui ha un equilibrio tra gioco offensivo e gioco difensivo che ne fa uno dei giocatori più forti della storia del tennis”.


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