A 41 anni esatti di distanza dall’ultima vittoria del padre, Leo Borg ha fatto il suo esordio a Wimbledon junior. Il figlio d’arte di uno dei più grandi campioni dei Championships ha sconfitto Marko Topo 63 67(2) 60.
Leo sulle orme di papà Bjorn
Rovescio a due mani e vestito Fila dalla testa ai piedi: a guardarlo di sfuggita, Leo sembra veramente suo papà Bjorn. Il giovane della famiglia Borg, che ha iniziato a giocare a tennis all’età di 14 anni, è da poco maggiorenne ed è entrato nel tabellone come testa di serie n. 14.
Al primo turno non ha avuto grosse difficoltà con il serbo Topo davanti a 68 persone sul campo nove. A fine partita ha voluto così raccontare le emozioni e le sensazioni dell’esordio all’All England Club.
“Essere a Wimbledon è sempre speciale. Ricordo che mio padre ha giocato molte volte qui prima di ritirarsi. È molto bello per me essere a Londra e sentire che forse, un giorno, posso tornare qui come mio padre.
Abbiamo parlato prima della partita e mi ha augurato buona fortuna. Cose normali. Lascia fare al mio allenatore le cose che devono fare gli allenatori, non si intromette mai. Mi ha detto di divertirmi perché è un’emozione unica giocare a Wimbledon. Divertiti e basta.
Il mio obiettivo è diventare un professionista e giocare ad alti livelli. So che è difficile arrivarci, sto facendo del mio meglio. Spero che un giorno possa arrivarci. Certo, il mio sogno è poter competere per titoli importanti. Se lavoro duro, forse un giorno potrò riuscirci.
Non penso molto alla pressione del mio cognome. Faccio le mie cose e seguo il mio percorso. Non ci penso quasi mai”.
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