Leggenda avverte Djokovic: sarà dura agli US Open
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La leggenda vivente e icona nel mondo, Stan Smith, in una recente intervista ha avvertito Novak Djokovic: è il favorito, ma sarà dura agli US Open. Il due volte campione slam ha, inoltre, incensato un colpo del serbo.

È l’anno del Grande Slam?

Novak Djokovic ha trionfato nei primi tre slam giocati nel 2021 (Australian Open, Roland Garros e Wimbledon) e a New York potrebbe chiudere il cerchio. Diventerebbe così, dopo più di 50 anni, il primo uomo a riuscirci insieme a Rod Laver.

Sulla questione è intervenuto Stan Smith, vera e propria leggenda vivente.

È difficile. Sarà molto difficile per Djokovic. Lui è il grande favorito, è quasi obbligato a farlo. Lui non sta dicendo ‘Bene, ci proverò…’, è veramente obbligato a riuscirci. A meno che non si faccia male, è il chiaro favorito per la vittoria finale.

Anche Nadal e Federer avrebbero potuto esserne in grado, hanno vinto entrambi tre slam in un anno. Mi sorprende che nessuno dei due sia stato capace di vincere il quarto”.

Smith fa riferimento ai tre slam conquistati nello stesso anno da Roger Federer nel 2004, 2006 e 2007 (nelle ultime due occasioni con le sconfitte al Roland Garros per mano dello spagnolo) e alla tripletta di Rafael Nadal del 2010.

Il colpo di Novak

L’intervista è proseguita, con la leggenda che ha voluto spendere parole al miele per il rovescio del serbo, probabilmente uno dei migliori della storia del tennis.

Quando sbaglia un rovescio rimango sorpreso perché solitamente è sempre molto in equilibrio e nel match lui sta fuori equilibrio una volta su quindici. Il resto delle volte è in equilibrio e quando lo è non sbaglia praticamente mai. Se sbaglia, sbaglia di qualche centimetro”.

La chiosa finale sulla superficie preferita del serbo e sulla finale del Roland Garros con Stefanos Tsitsipas.

Il cemento potrebbe essere la superficie preferita di Novak, gli altri si dovranno impegnare molto per batterlo. Detto questo, lui ha giocato male solo un paio di set al Roland Garros, i primi due della finale con Tsitsipas sono stati brutti. Però, quando ha iniziato a macinare, ha giocato alla grande.

Non so cosa non andasse, ma credo che anche lui se ne stesse accorgendo. Il fatto che sia tornato e abbia iniziato a giocare bene ti spiega che non va mai nel panico. Molti tennisti, al contrario di lui, lo fanno”.

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