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Nadal, la rivincita su Djokovic: il Re del Roland Garros ruggisce ancora e vola in semifinale
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INVIATO A PARIGI – Nel gremito e suggestivo centrale dello Stade Roland Garros questa notte abbiamo assisitito a un quarto di finale magico, epico, straordinario. Pura poesia, narrata per oltre 4 ore. Pensate in effetti a una poesia epica, in cui vengono raccontate storie di vicende gloriose, storie che hanno come protagonisti eroi di eccelse virtù. Ebbene, questa notte gli eroi epici erano le due leggende del tennis contemporaneo Rafael Nadal e Novak Djokovic. Una poesia di 4 ore e 15 minuti di battaglia, dicevamo, in cui Rafa ha avuto la meglio, comandando maggiormente il gioco, facendo sempre le scelte giuste in maniera più lucida rispetto al suo avversario. Aggressivo fin dall’inizio, il maiorchino è stato in grado di resistere al risveglio di Nole arrivato nel 2° set, per poi tornare a fare il Nadal nel set successivo. Nel quarto parziale, spinto dal pubblico, è riuscito a mettere in piedi una rimonta straordinaria, quando era sotto 5-2, quando ormai tutto faceva pensare a un suggestivo epilogo al quinto set. Il tredici volte campione del Roland Garros riesce a invertire la rotta, portando Djokovic al tiebreak. Che poi dominerà per 7 punti a 4. Finisce così un bellissimo match con il punteggio di 6-2 4-6 6-2 7-6.

Ci vorrebbero fiumi di inchiostro (o di schermate digitali) per descrivere le sensazioni e i momenti magici di questa meravigliosa e storica battaglia. L’ennesima. Forse meno elettrica rispetto alla semifinale dell”anno scorso, ma tesa comunque e densa di emozioni, dall’inizio alla fine. Una poesia, dicevamo, che va ad arricchire quello che ormai è diventato un vero e proprio poema epico, fatto di ben 59 incontri – tanti sono infatti i capitoli in cui i due campioni si sono incrociati. E con il match di oggi la rivalità tennistica più disputata nella storia arriva a un parziale di 30 vittorie a 29 a favore di Nole. Per il leggendario toro di Manacor si tratta invece della vittoria numero 109 sulla terra rossa di Parigi, rispetto alle sole 3 sconfitte subite (di cui due proprio con Djokovic).

“È davvero incredibile giocare qui, merci merci merci”, dirà un Nadal emozionato a fine match, “Per me è davvero speciale sentire tutto questo calore”. E in effetti Rafa qui a Parigi è adorato. Il pubblico ha ben presente quanto sia importante il maiorchino a Porte d’Auteuil e lo ha sostenuto con convinzione. Un tributo a tutto quello che ha fatto negli anni su questo campo, in cui è arrivato per 13 volte al traguardo finale. E se in un primo momento i circa 15 mila spettatori presenti sembravano gridare il suo nome non in maniera così evidente rispetto a quello di Nole, con il passare dei game il divario di preferenza è stato netto. Soprattutto nel quarto e ultimo set,  quando il pubblico faceva partire spesso il coro “Rafa Rafa”. Ad ogni colpo vincente di Nadal corrispondeva un boato del pubblico.

Onore comunque al numero uno al mondo, che a fine match dirà: “Nadal è stato il giocatore migliore nei momenti importanti. Ho avuto occasioni nel quarto, servito per il set e avuto due set point. Ha dimostrato perché è un grande campione”. Anche queste in effetti, come fa notare qualcuno qui a Parigi, sono parole da campione.

Sintesi dei cinque set

Nadal parte meglio, fa muovere Nole usando un gioco più profondo e aggressivo. È più reattivo lo spagnolo, e già nel primo game, durato 10 minuti – antipasto della durata del match – toglie subito il servizio al serbo. Ma Nole deve ancora carburare e pian piano prende le distanze, prova a ridurre il gap dei vincenti, pensate che inizialmente erano 7 a 1 per Rafa. Ma il numero 1 al mondo continua a commettere errori. Il Re della terra battuta è impetuoso e si porta in 40 minuti sul risultato imbarazzante di 5-1. Per poi chiudere 6-2 dopo altri 12 minuti.

Djokovic nel secondo set pareggia i conti, vincendo un interminabile parziale lungo quasi 1h30 (solo il sesto game dura ben 18 minuti). Sotto 3-0, il numero 1 del mondo ritrova il suo tennis migliore per attaccare un Nadal sceso momentaneamente di rendimento e meno padrone del campo. Nole inverte completamente la rotta e da lì in poi riesce a vincere 6 degli ultimi 7 giochi. Spaziale. Si riparte dalla parità.

Nel terzo set si rivede il Nadal del primo. E anche il punteggio è lo stesso: 6-2. Il serbo, ancora una volta è vittima di un Nadal molto aggressivo e non riesce a reagire. Il campione in carica torna così con le spalle al muro. Djokovic ha commesso 16 errori non forzati in questo set e soli 7 vincenti. Nadal invece ha un bilancio positivo, con 8 vincenti e 7 errori non forzati.

Quarto e utlimo set (con epilogo al tiebreak). Sembra il set di Nole, che comanda il gioco e si porta abbastanza agilmente sul 5-2. Ma da lì inizia la rimonta di un Nadal che alza di molto il suo rendimento, trasportato enormemente dal pubblico. Djokovic subisce quel sostegno, è evidente. Perde in qualche modo la calma. Si arriva al tie-break, dove Nole perde decisamente il controllo e in pochi minuti si trova sotto 6-2. Recupera i primi tre match point, ma alla fine cede.

Da segnalare a metà del set, dopo l’ennesimo nastro preso dalla pallina, una racchettata dit Nole sulla rete, con stizza. Un gesto che viene punito dai tanti fischi dello Chatrier. Non è stato un gesto così fuori luogo (ci poteva anche stare), ma ha dimostrato evidentemente un momento di impotenza da parte del serbo. Il pubblico si lascia andare ed è soprattutto da quel momento in poi che comincia a far partire più volte il coro “Rafa Rafa”, in un crescendo. Fino al termine del match.

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