Hanno colpito molto le parole pronunciate da Rafael Nadal in conferenza stampa, in cui ha detto ai giornalisti spagnoli che baratterebbe volentieri la vittoria del suo Slam numero 22, il numero 14 al Roland Garros, pur di avere un piede nuovo che lo faccia essere più felice.
Sindrome di Muller-Weiss, il male al piede sinistro di Nadal
Una situazione, quella che riguarda il piede sinistro del campionissimo spagnolo, ormai nota a tutti per la sua gravità. Si tratta di un problema cronico, noto come sindrome di Muller-Weiss: è una displasia dello scafoide tarsale, deformità di una delle ossa situate nella parte centrale del piede, essenziale per la sua mobilità.
Il disturbo è una malattia rara, degenerativa, difficilmente curabile e spesso inoperabile. Nadal ci dovrà convivere per tutta la vita, ben oltre a quando deciderà di appendere la racchetta al chiodo. I pazienti soffrono di dolore significativo e progressivo accompagnato da deformità ossea che può finire per portare all’artrosi.
Tutto questo sta rendendo l’ultima parte della carriera di Rafa particolarmente provante dal punto di vista fisico. Il maiorchino è costretto a continue infiltrazioni per sopportare il dolore e provare comunque a giocare ai suoi massimi livelli. Il fatto che si ritrovi in finale del Roland Garros è in sostanza un miracolo, una delle tante imprese che testimoniano la grandezza dell’uomo e dell’atleta.
Una situazione che non può durare, tutte le ombre sul futuro
Ma questa situazione non potrà andare avanti ancora per molto e il primo a saperlo è proprio lui. Per questo è arrivato a dire che rinuncerebbe alla vittoria del torneo che ama di più pur di avere una soluzione per questo problema.
Purtroppo, però, al momento la soluzione sembra non esserci. Ed è il motivo per cui dalla Spagna si dicono ormai certi che Rafa, dopo il Roland Garros, si prenderà una lunga pausa per cercare di capire che fare del suo futuro. La partecipazione a Wimbledon salterà quasi sicuramente e poi si vedrà.
Nadal non vuole mettere ulteriormente a rischio la sua integrità fisica con l’uso smodato di painkiller, e quindi valuterà bene il da farsi. La sindrome è seria e va oltre il tennis. La parola ritiro non è più impronunciabile ed è ormai una prospettiva reale. Specialmente se riuscirà a mettere un altro Slam di distanza tra lui e i suoi rivali, portando a 14 la sua epopea parigina.