Non ce l’ha fatta Matteo Berrettini ad avere ragione di Casper Ruud. Il norvegese vince per il secondo anno consecutivo il torneo Atp 250 di Gstaad e si conferma un osso durissimo sulla terra battuta. Non basta a Matteo un primo set vinto d’autorità (6-4) e un secondo set in cui ha tenuto il controllo e sembrava poter chiudere il match.
La partita è girata di fatto nel tie-break della seconda frazione. Il terzo set (6-2 Ruud) è stato una passeggiata per il numero sei del mondo, con Berrettini fiaccato soprattutto a livello fisico. Si ferma così a dodici vittorie la striscia di successi consecutivi per il 26enne romano, che ha giocato comunque un torneo di altissimo livello.
La partita: ottimo Berrettini per (quasi) due set. Poi è solo Ruud
La prima frazione si decide in sostanza tra il quinto e il sesto gioco. Sul due pari Berrettini ottiene due palle break e trasforma la seconda, portandosi avanti 3-2. Nel game successivo Ruud si procura a sua volta tra palle break, le uniche del set, ma non riesce a concretizzare. Il norvegese, in particolare, contesta una chiamata in ritardo del giudice di sedia su una sua palla (chiaramente out) che gli avrebbe consentito di impattare. E invece niente da fare. L’italiano tiene il servizio e chiude con un ottimo 6-4.
Nel secondo set l’andamento è più regolare. Al servizio il 26enne romano è una macchina, per Ruud non arriva l’ombra di una palla break. Per Berrettini invece la grande occasione arriva con due palle break sull’1-1 e un’altra sul 4-4 ma il numero sei del mondo è bravissimo a salvarle entrambe. Dominano i dritti e i servizi, ma Matteo sembra più convinto nello scambio e con il rovescio. Si va al tie-break.
Berrettini parte bene, ma poi arrivano due sanguinosi errori di dritto sul suo servizio e cinque punti di fila di Ruud. Contro Pedro Martinez aveva recuperato da 5-1 sotto, ma questa volta l’avversario è di un altro livello e non si fa sorprendere. Il norvegese chiude d’autorità 7-4. La finale verrà decisa al terzo set.
E purtroppo per Berrettini le cose cambiano radicalmente. Il tennista italiano è chiaramente in debito di condizione fisica (uscito poco fa da un infortunio e dal Covid) e Casper non si fa pregare, dominando di fatto la terza frazione. Matteo fa una fatica tremenda a mettere dentro la prima di servizio e il dritto funziona a intermittenza. Quand’è così diventa difficile, difficilissimo. E infatti il numero sei del mondo chiude 6-2. Per Berrettini resta il rammarico per un secondo set che poteva prendere un’altra direzione.
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