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Parigi-Bercy, prima la follia in campo e poi la disamina: il (breve) torneo di Medvedev
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Daniil Medvedev, dopo il titolo all’Atp500 di Vienna, è uscito di scena al secondo turno del masters1000 di Parigi-Bercy per mano di Alex De Minaur (64 26 75). Durante la sfida, si è lasciato andare a scene di follia in campo (fischiate dalla folla) e ha poi disaminato la sconfitta in conferenza stampa.

Tra follia e razionalità

Medvedev ci ha abituati a comportamenti in campo a dir poco fuori dagli schemi (e scorretti). Durante la partita con De Minaur a Parigi-Bercy, per esempio, ha distrutto un microfono posto sulla sedia dell’arbitro (nel momento in cui ha perso il primo set) e poi spaccato la sua racchetta per i due doppi falli che hanno consegnato il match all’avversario.

Le immagini dei due eventi sono state oscurate nei social media dei broadcaster e del torneo stesso e non possiamo mostrarvele.

Al termine dell’incontro, il russo si è presentato in conferenza stampa e si è trovato costretto a spiegare i motivi di una così brutta prestazione.

Beh, ho avuto parecchio partite sulle gambe nell’ultimo periodo e non è mai facile. La cosa positiva è che mi sentivo in fiducia. La mia impressione è che, se vinci il match d’esordio, hai sempre buone possibilità nella prosecuzione del torneo.

Come detto, è il primo match il più difficile. È stato un match duro. Alex ha giocato molto bene. Se avesse giocato un po’ meno bene credo che avrei vinto. Ha fatto il suo lavoro meglio di me ed ha vinto.

Per quanto riguarda la superficie, l’unico problema è stato il cambio di pallina. Abbiamo giocato con le Dunlop Atp a Vienna, qui con le Head e giocheremo di nuovo con le Dunlop a Torino. È un po’ strano, ma questa discussione va avanti da 20 anni. Ci sono degli sponsor in ballo e sappiamo come vanno queste cose.

A Vienna ci avevo giocato nel 2020 e non mi ricordo com’era. Era molto veloce e mi piaceva. Non mi interessa di altro, se è veloce mi piace, ma anche se è lento. A Vienna, però, era veloce il triplo ed era molto difficile adattarsi”.

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