Nella mattinata di ieri è andato in scena il sorteggio del tabellone principale dell’Australian Open, primo slam stagionale in programma a Melbourne dal 16 e il 29 gennaio. Altrove si è letto che l’urna bollente si è rivelata benevola con Matteo Berrettini. Noi evitiamo sensazionalismi: per il ventiseienne romano si prospetta un percorso insidioso, a cominciare dall’esordio.
AO 2023, l’impegnativo percorso di Berrettini
Dopo un finale di 2022 estremamente travagliato, Berrettini ha iniziato la nuova stagione col piede giusto. Il ventiseienne romano è apparso rigenerato dalla sosta sin dai primi scampoli di United Cup, competizione durante la quale ha inanellato tre vittorie – due contro top-10 – dando un contributo fondamentale nell’approdo dell’Italia all’ultimo atto.
Ritrovata la condizione, Matteo si presenta all’Australian Open come uno dei principali candidati alla vittoria finale. Il tredicesimo in assoluto, stando alla fredda legge dei numeri che definisce le gerarchie del seeding. Il suo cammino, però, si presenta ricco di insidie.
Pronti e via, infatti, Berrettini si troverà al cospetto di Andy Murray, tre volte campione slam, ex numero uno al mondo e cinque volte finalista sul cemento di Melbourne (2010, 2011, 2013, 2015, 2016). Chiaro che oggi l’inerzia pende tutta dalla parte dell’azzurro, ma il britannico è tutt’altro che l’avversario che si desidererebbe incontrare al primo turno di un torneo. Dall’alto dal suo passato a livelli stellari, il trentacinquenne Sir di Glasgow giocherà senza nulla da perdere e ciò potrebbe rendere molto più complicata la missione della punta di diamante nostrana.
Se riuscirà a battere Murray, Berrettini si troverà al cospetto di uno tra Fabio Fognini e Thanasi Kokkinakis. Anche in questo caso, l’ostacolo sarebbe quantomeno ostico. Un derby è sempre un derby, pure se lo affronti da favorito. Kokkinakis, invece, è uno dei giocatori che meglio si esprime sul cemento di casa. Lo dimostra la semifinale raggiunta nella seconda edizione dell’Atp 250 di Adelaide superando Rublev e Kecmanovic.
E veniamo, dunque, ai sedicesimi. Qui Matteo potrebbe incrociare uno tra Roberto Bautista Agut, Joao Sousa, Aleksandar Vukic e Brandon Holt. Apparentemente il turno sembrerebbe essere favorevole all’azzurro. Ma non bisogna dimenticare che il sempreverde Bautista sta attraversando un periodo di forma abbastanza buono: nella prima edizione dell’Atp 250 di Adelaide ha battuto Rublev per poi arrendersi al futuro finalista Sebastian Korda; nella seconda ha appena conquistato la finale.
Agli ottavi, invece, aleggia lo spauracchio Casper Ruud. Il norvegese, numero tre al mondo e seconda testa di serie del torneo, è stato già battuto da Berrettini in United Cup. Ma ciò non vuole dire praticamente nulla. La sfida sarebbe aperta a qualsiasi risultato.
Se Matteo dovesse arrivarci, ai quarti potrebbe trovare uno tra Taylor Fritz e Alexander Zverev. Ovviamente il primo rappresenterebbe lo scoglio maggiore, dal momento che il californiano sta vivendo un periodo fantastico mentre il tedesco è ancora alla ricerca della migliore condizione dopo il grave infortunio (con conseguente operazione) accusato al Roland Garros 2022.
Per quanto riguarda la semifinale, tutto lascia presagire che eventualmente Berrettini dovrà vedersela contro Novak Djokovic. E qui è inutile dilungarci in analisi e presentazioni varie.
Insomma: ottimismo sì, ma anche cautela. Il numero uno azzurro ha tutte le carte in regola per spingersi fino in fondo. Per farlo, però, dovrà esprimere un tennis semplicemente perfetto.
>> Le migliori palline da tennis, per ogni livello di gioco
Se vuoi restare sempre aggiornato su tutto ciò che gravita intorno al mondo del tennis, seguici sulla nostra pagina Facebook e sul nostro profilo Instagram, registrati al nostro canale Telegram o iscriviti a Manic Monday, la newsletter settimanale di Tennis Fever. È tutto gratis e… ne vale la pena!