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Musetti vs Nardi: le parole degli azzurri in vista del derby di Montecarlo
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Oggi si giocherà il primo derby azzurro al masters1000 di Montecarlo tra Lorenzo Musetti e Luca Nardi. Due tennisti che si conoscono e si sono affrontati da quando sono under e che, finalmente, possono misurarsi anche in un torneo così importante. Il premio per chi vince? La sfida da sogno con Novak Djokovic.

Le parole degli azzurri

Nardi e Musetti hanno vinto all’esordio al masters1000 di Montecarlo e si preparano ad affrontarsi non prima delle 12.30 (probabilmente l’inizio slitterà per qualche ritardo delle prime partite in programma). Gli avversari sconfitti sono stati la wildcard monegasca Valentin Vacherot (per Luca) e il serbo Miomir Kecmanovic (per Lorenzo). Due sfide sulla carta diverse, che hanno avuto una cosa in comune: la vittoria.

Prima della super sfida, entrambi i giovani si sono presentati in conferenza stampa e hanno raccontato le emozioni nel giocare uno contro l’altro.

Me la ricordo quella semifinale ai Campionati italiani Under 14 e pensare che siamo arrivati qui ad affrontarci a Montecarlo è davvero incredibile, una bella storia. Con Lorenzo ci conosciamo da quando eravamo piccoli, abbiamo giocato spesso e ha quasi sempre vinto lui. Vedremo come andrà stavolta ma sarà sicuramente una bella partita da vivere.

In effetti ci sono due 2003 che stanno facendo cose straordinarie, Alcaraz e Rune. Io non mi sono mai considerato un predestinato, ho sempre fatto la mia strada, senza guardare agli altri. Loro sono lontani, hanno fatto un percorso diverso. Io ho cominciato da un paio d’anni ad allenarmi con costanza, ma non sento pressione perché ognuno ha il suo percorso. Di certo, posso dire che vedere ragazzi della mia età che facevano quei risultati è la cosa che mi ha stimolato maggiormente di recente.

A Santa Margherita di Pula, contro Lorenzo, mi ricordo di aver vinto, ma ricordo pure che non era stata una bella partita. Ci conosciamo bene e difficilmente giochiamo al top, per via della tensione. Quella volta in Sardegna è stata l’unica volta in cui l’ho battuto.

Contro Vacherot c’era parecchio tifo, spero che anche per il match contro Lorenzo ci sia una bella atmosfera. Partita non facile, perché non ho giocato benissimo, mentre lui era molto centrato, era pienamente sul pezzo e io non lo conoscevo, non sapevo cosa aspettarmi. Ha un ottimo servizio, pensavo si muovesse peggio invece si muove bene. C’era tifo da entrambe le parti, non è stato facile concentrarsi, ma sono contento di come ho gestito la situazione.

Rapporto di amicizia con Lorenzo? Adesso abbiamo un po’ perso i contatti perché lui fa tornei diversi da me, ma fino a qualche anno fa abbiamo anche condiviso le Nazionali. Giocavamo a calcio, ma eravamo entrambi abbastanza scarsi. E giochiamo a scopone scientifico: lui è forte, io perdo sempre”.

La risposta di Lorenzo

Anche Musetti ha voluto ricordare l’episodio vissuto da under prima di analizzare la partita di oggi.

Mi fa piacere che Nardi si ricordi le batoste che ha preso… Ricordo anche io quella semifinale degli Italiani Under 14 a Bologna, è bello passare da quella partita, che in quel momento era per noi il massimo dell’importanza, a un palcoscenico come quello di Montecarlo. Per lui questo è uno dei migliori risultati fatti fino ad ora, io sono felice di incontrare un amico.

Contro Kecmanovic mi ha aiutato il pubblico. Sicuramente in un’altra atmosfera avrei reagito diversamente alle difficoltà. Stavolta sono stato positivo, all’inizio avevo un po’ di fretta col diritto, ma avevo chiaro quello che dovevo fare. C’è stato un solido primo set da parte di entrambi, poi nel tiebreak ho cambiato marcia, lui è crollato emotivamente e io sono stato bravo a sfruttare questa cosa. Questa vittoria mi fa bene al morale, mi dà fiducia perché credo di avere espresso un buon tennis.

Djokovic? Non ci ho pensato, non ci voglio pensare. In questo momento sto prendendo nemmeno una partita alla volta, un colpo alla volta, perché devo fare attenzione ai dettagli. Per uscire dalla spirale negativa ci vuole questo, non guardo a nulla che non sia il presente. So che facendo così ne uscirò, come in passato. Per la mia esperienza non mi conviene vedere contro chi giocherò. Devo focalizzarmi su me stesso e contro Nardi sarà una partita tosta perché lui, oltre a essere un amico, è un ottimo giocatore ed è in forma. Il focus adesso è tutto su di lui.

Ho parlato tanto col team e con la mia famiglia di questo momento difficile. È complesso venirne a capo e definire una risposta semplice e lineare per spiegare agli altri cosa succede. Bisogna avere pazienza e soffrire. Marrakech mi ha aiutato in questo senso: ho perso un match che dovevo vincere contro Muller, ma quell’incontro mi ha dato ancora più consapevolezza di quello che devo fare. Il morale si sta rialzando”.

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