Parigi – È stato un vero e proprio thriller, una di quelle rare partite al cardiopalma, tesissime, che difficilmente si dimenticano. Purtroppo il nostro Jannik cede ai colpi di Daniel Altmaier, numero 79 del ranking, e termina così la sua avventura al Roland Garros. Una cocente delusione per il movimento azzurro.
Le premesse per una dura battaglia con il tedesco sono state rispettate in pieno, ma nulla, purtroppo, faceva presagire a una disfatta dell’altotesino. Il match si è concluso in cinque set, quattro dei quali combattutissimi, con il punteggio di 7-6(0), 7-6(7), 6-1, 7-6(4), 7-5. Nel quarto set l’azzurro ha avuto anche due match point, sul 5-4, uno dei quali deviato dal nastro. Peccato davvero.
La battaglia, durata quasi cinque ore e mezza, andata in scena nel suggestivo Suzanne Lenglen, il secondo campo per grandezza, e forse il primo per suggestione, data la migliore visuale per la vicinanza degli spalti. Il pubblico è quello delle grandi occasioni. I due avevano già avuto un precedente molto duro, finito al quinto set, nella scorsa edizione degli Us Open.
Una partita durissima, si diceva, con Sinner troppo spesso risultato contratto nei movimenti. In diverse occasioni ha rallentato un po’ troppo il gioco, subendo l’iniziativa dell’avversario. Mentre Daniel Altmaier è stato molto bravo a salvare 15 palle break, troppe, ed è stato implacabile sottorete. Un tennista tenace e insidioso, che ha trovato quest’anno un exploit a Madrid raggiungendo i quarti di finale, uno che si ispira a Wawrinka per la sua capacità di vincere le partite a ogni costo. Come ha provato a fare oggi, riuscendoci, contro un Sinner non al 100%, che troppo spesso non ha lasciato andare il braccio come lui sa fare. Quando in effetti lo ha fatto, nel terzo set, Jannik è riuscito a chiudere con un parziale di 6-1. Gli altri set, tranne l’ultimo, sono terminati tutti al tie break, dopo un’aspra battaglia, anche di nervi.
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Un dato che colpisce è quelllo relativo alla trasformazione di palle break avute a disposizione da entrambi: Sinner ne ha avute a disposizione 21 e ne ha trasformate 6; Altmaier ne ha trasformate 5 su un totale di 9 (percentuale molto più alta quella del tedesco). Un dato che dà la cifra sulla differente capacità di gestire i momenti chiave.
Sul servizio Sinner non bene con la prima ed è stato più incisivo con la seconda, mentre in generale ha sbagliato meno errori forzati, mettendo a segno più vincenti. Altmaier, dal canto suo, è stato invece più solido negli scambi lunghi, quelli superiori ai 5 colpi.
Purtorppo termina così l’avventura del nostro numero 1, per il quale si era anche aperta una voragine nella parte bassa del tabellone dopo l’uscita di scena di Medvedev. E invece siamo costretti a vederlo uscire di scena al secondo turno.
Nel punto stampa, più tardi, Jannik parlerà anche di come ha reagito alla sconfitta, guardando al futuro: “Ho dato tutto quello che avevo. Prendo le cose positive e poi, conoscendomi, con tutto il lavoro che facciamo e con tutta la passione che ho, tornerò più forte di prima. Oggi è andata così”.
È stato il Sinner di Roma. Non è in un momento di buona forma psico-fisica e bisogna capire perché. Errori gratuiti, scelte tattiche discutibili, in ritardo sui recuperi. Che gli sta succedendo?
Se hai un servizio da n. 700 atp dove volete che vada ? E dovrebbe vincere uno slam ? Ma per piacere, è già un miracolo che sia tra i primi 10 al mondo.