Allo US Open Novak Djokovic è in missione. Dopo due anni di assenza, il serbo vuole mettere le mani sullo slam numero 24. Durante le consuete conferenze stampa, alcune domande rivoltegli dai giornalisti, però, l’hanno lasciato un po’ stizzito… e non solo lui. Anche Nick Kyrgios, molto attento a commentare su Twitter ogni fatto che accade nel tour, ha risposto ad alcuni giornalisti.
Le domande della discordia
Djokovic sta disputando uno US Open praticamente perfetto. Il serbo ha rischiato molto solamente con il connazionale Laslo Djere, che si è arreso al quinto set. Per il resto, ha sempre dominato nettamente i propri avversari fino a guadagnarsi un posto in semifinale, dove l’aspetta la sorpresa del torneo Ben Shelton.
Più che gli avversari in campo, Nole si sta difendendo soprattutto da alcune domande un po’ scomode poste dai soliti giornalisti durante le conferenze stampa al termine delle sue partite. Prima sono uscite fuori le critiche con il pubblico (che accadono di frequente al serbo, ma a New York meno del solito) e adesso le polemiche con il proprio staff. La domanda del giornalista del sito ufficiale dello US Open, infatti, metteva un po’ di pepe sul rapporto tra colui che da lunedì sarà di nuovo in vetta al tennis mondiale e il suo team di lavoro. Il fulcro della domanda verteva sulla difficoltà di lavorare con il 23 volte campione slam durante i tornei importanti.
In maniera molto cortese, cercando di spegnere subito qualsiasi tipo di polemica a riguardo, il serbo ha spiegato che per tutti i tennisti di punta vale lo stesso discorso. Meno diplomatica di Nole, invece, è stata la reazione di Kyrgios sul proprio account Twitter. L’australiano è ancora out per infortunio e, a questo punto della stagione, non sappiamo se tornerà in campo o meno per il 2023. Lontano dal rettangolo di gioco, però, è ancora uno dei giocatori più attivi nel commentare ciò che succede nel tour.
“Tipica domanda da stupido. Questo ragazzo è sicuramente uno degli atleti più importanti della storia. L’altro, al contrario, non ha mai partecipato a competizione di livello in tutta la sua vita”.
