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Federer si racconta, dalle emozioni a Wimbledon alla nuova routine
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Roger Federer, un anno fa, dava la notizia del proprio ritiro al termine dell’incontro di doppio al fianco di Rafael Nadal alla Laver Cup di Londra. Dodici mesi dopo, in una bella intervista con il Wall Street Journal, lo svizzero ha raccontato delle emozioni vissute al ritorno a Wimbledon e della sua nuova routine quotidiana.

Palestra e futuro da spettatore

Nonostante non sia presente sui campi da tennis da un anno a questa parte, Federer rimane sempre nel cuore di tutti gli appassionati e spesso ci ritroviamo a scrivere di lui. Le apparizioni nel circuito, in veste di ospite, in questi ultimi dodici mesi si sono limitate, con la visita all’Atp500 di Halle per i 30 anni del torneo e, ovviamente, nella Royal Box di Wimbledon.

In una bella intervista con il Wall Street Journal, il 20 volte campione slam ha voluto parlare di quest’ultimo episodio e della sua nuova vita lontana (ma non troppo) dal tennis.

Mio padre è venuto da me e mi ha detto: ‘Non ti piacerebbe essere in campo adesso, invece di sederti qui?’ La mia risposta è stata chiara: ‘Per l’amor di Dio, no. Sono molto felice di sedermi qui’. Mi sentivo contento e in pace seduto, godendomi lo spettacolo e non giocando. Un anno prima, quando ero in campo alla celebrazione dell’anniversario del Campo Centrale, ho sentito che forse non volevo essere lì. Per me era importante esserci e farne parte, ma si agitava in me un sentimento di dolore e di insoddisfazione. Quest’anno, ero molto felice di essere tornato e la gente era felice di vedermi felice.

La mia nuova routine quotidiana? Dopo aver accompagnato i bambini a scuola, vado direttamente in palestra. Ho avuto molti problemi al ginocchio, quindi sono in costante recupero. Non sono riuscito a fare molto cardio: faccio principalmente allenamento con i pesi, allenamento per la forza, muscoli addominali e quadricipiti. Ho un fisioterapista, con cui lavoro da sette anni, e ci vediamo quattro volte a settimana. Con lui ricevo cure, massaggi, stretching e facciamo alcuni esercizi”.

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