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Stoccolma, vittoria dal sapore vintage: la dedica commossa di Monfils
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Settimana speciale per Gael Monfils all’Atp250 di Stoccolma. Il trentasettenne francese ha conquistato il dodicesimo titolo della propria carriera sconfiggendo in finale il russo Pavel Kotov (46 76 63) e dedicando la vittoria alle donne della sua vita.

Monfils non si arrende mai

Monfils è tornato a vincere un titolo Atp dopo due anni di astinenza e quando in molti pensavano non ci sarebbe più riuscito. Dopo un inizio di stagione da incubo, il francese ha preso lo slancio a partire dal Roland Garros. Da quel momento in poi ha ritrovato un insperato stato di forma che l’ha portato addirittura a rientrare in top100 (con il successo di ieri è il nuovo numero 89 del mondo). A Stoccolma, la ciliegina sulla torta con la vittoria del dodicesimo titolo della propria carriera.

Un percorso perfetto, ma con qualche scivolone quello di Gael nella capitale francese. Si sono arresi a lui Marton Fucsovic, Filip Misolic, Adrian Mannarino, Laslo Djere e Kotov, appunto. Il russo che, nel miglior torneo della propria vita, aveva battuto Vitaliy Sachko e Otto Virtanen nelle qualificazioni e nel tabellone principale Christopher Eubanks, Lorenzo Sonego, Tallon Griekspoor e Miomir Kecmanovic.

Alla fine dell’incontro, Monfils ha voluto dedicare parole al miele alle tre donne della sua vita: la mamma, la moglie Elina Svitolina e la piccola Skai (che per la prima volta ha visto il papà vincere un torneo).

Settimana speciale per me con tre donne. Mia madre, grazie. Come sempre è bello vincere un titolo davanti a lei.

Mia moglie Elina. Grazie. L’ultima è mia figlia Skaï che sta guardando davanti alla TV. È la prima volta che da padre vinco un titolo. È molto speciale.

La cosa divertente è che è il mio dodicesimo titolo. Dopo 12 anni, ho vinto qui. Credo che il 12 sia il mio numero fortunato, quindi… pazzesco. Breve storia, ma lunga. Vorrei ringraziare Michael. Prima del Roland Garros gli ho detto che avevo bisogno di nuovo del suo aiuto.

Lui mi ha detto: ‘Davvero?’ E io: ‘Sì’. Mi ha detto: ‘Ho guardato la tua partita. È stata terribile. Domani ci alleneremo insieme’. Ci tengo a ringraziarlo”.

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