Purtroppo, non ci siamo proprio: Lorenzo Musetti sta vivendo un periodo molto complicato nel circuito Atp. Negli ultimi due mesi, il carrarino è riuscito a vincere solamente tre partite (due delle quali nel modesto Atp250 di Chengdu) ed è uscito di scena sempre al primo turno nei tornei più importanti. Al masters1000 di Parigi-Bercy un crocevia importante per salvare il finale di stagione e il ranking.
Cosa sta succedendo
Se andiamo a vedere i risultati ottenuti da Musetti negli ultimi due mesi non possiamo non accorgerci delle incredibili difficoltà che sta vivendo. Da agosto in poi, il giovane si è arreso al secondo turno al masters1000 di Cincinnati (perdendo nettamente con Daniil Medvedev), al primo turno dello US Open (Titouan Droguet il suo giustiziere), semifinale all’Atp250 di Chengdu (Roman Safiullin), secondo turno all’Atp500 di Pechino (Carlos Alcaraz), primo turno al masters1000 di Shangai (Yu Hsiou Hsu) e all’Atp500 Vienna (Grigor Dimitrov).
Uno score da brividi per chi, teoricamente, poteva puntare ai vertici della classifica mondiale dopo il buon inizio di stagione. Con l’uscita di scena all’esordio in Austria, Lorenzo si dovrà guardare alle spalle. Attualmente occupa la posizione numero 21 del ranking Atp, ma sarà la prossima settimana quella decisiva per concludere al meglio (o al peggio) il proprio 2023.
Al masters1000 di Parigi-Bercy, infatti, l’azzurro dovrà difendere i quarti di finale ottenuti nel 2022 (sconfitta contro Novak Djokovic). Quel risultato ha portato 180 punti nelle casse del giovane, che dovrà provare a tenere per non rischiare di sprofondare nel ranking. Qualora perdesse nuovamente all’esordio, Musetti scivolerebbe (almeno) fino alla posizione numero 26. Il rischio è quello di non aver assicurata una testa di serie al primo slam del 2024, l’Australian Open. Per ora è solo un’ipotesi remota, ma bisogna iniziare a fare risultati per non vedersi invischiati in primi turni proibitivi per mancanza di un seed.
