Jannik Sinner è apparso raggiante in conferenza stampa dopo la vittoria ai quarti di finale di Coppa Davis contro l’Olanda. L’azzurro ha vinto sia il singolare che il doppio (prima volta in carriera) e ha ammesso che è un privilegio poter difendere i colori della nazionale in un torneo così importante.
Le parole di Jannik
A più di 20 anni di distanza, riusciamo ad arrivare per la seconda volta consecutiva alle semifinali di Coppa Davis. Mentre nel 2022 la gran parte del merito è stata di Lorenzo Sonego e del doppio composto a rotazione dallo stesso Lorenzo, Simone Bolelli e Fabio Fognini, nel 2023 il grande protagonista è sicuramente Sinner. L’altoatesino si è dimostrato ancora una volta uno dei giocatori più importanti del circuito e ha vinto agilmente il singolare contro Tallon Griekspoor e disputato un gran doppio con Sonego (sconfitti il singolarista Griekspoor e lo specialista Wesley Koohlof).
Al termine della sfida, Sinner si è presentato in conferenza stampa molto raggiante e ricco di spunti interessanti da trattare con i giornalisti.
“Può capitare talvolta che decide il doppio. Fortunatamente noi abbiamo giocato insieme, è capitato in Australia e in un match a Indian Wells. In generale la cosa più importante oggi è stato l’atteggiamento, siamo entrati in campo con grande energia e non ci siamo lamentati di nulla, è andata bene e questo ci ha aiutato molto.
Era difficile in campo, sia noi che loro eravamo sotto pressione: il match era decisivo, ma in generale è stata una buona prestazione. L’energia di tutta la squadra ci ha dato una mano, è stato fondamentale. Siamo tutti felici di essere qui e credo che sia stata una grande sfida.
Pressione? Avere pressioni durante il match è un privilegio, non tanti tennisti possono permettersi ciò. La pressione della Coppa Davis è diversa perché hai una grande responsabilità e non hai tante chance a disposizione.
È un privilegio esser qui, sapevamo che dopo il primo match non era facile. Nel singolare ho iniziato così e così, ma ho provato ad andare avanti. È bello che l’ultimo evento della stagione sia un evento a squadre, questo regala tanta energia.
Siamo una grande famiglia e anche oggi lo abbiamo dimostrato e ognuno di noi dà il massimo.
Lorenzo mi ha reso le cose molto semplici, ovviamente io non gioco molti doppi e sapevo che era dura.
Il capitano ci ha scelto e questo è un privilegio per noi. Ovviamente nel doppio è importante il compagno con il quale giochi, noi siamo buoni amici anche fuori dal campo e questo aiuta. Il doppio è diverso dal singolare, bisogna reagire e soprattutto a rete non mi sento ancora fiducioso. Penso però che quello di oggi sia stato uno dei miei migliori match di doppio, spero che questa sfida possa darmi fiducia per il futuro. La crescita al servizio? Siamo cresciuti tecnicamente, fa parte del processo”.
Nel 2022 ci è toccato il Canada, futuro campione un paio di giorni più tardi. Nella giornata di domani, invece, troveremo dall’altra parte della rete la Serbia di Novak Djokovic e Miomir Kecmanovic per un posto in finale.
Djokovic: “Voglio continuare a fare la storia. Sinner? Mi piace, ecco dei consigli per il futuro”