Con lo straordinario successo ottenuto al terzo turno di Indian Wells su Novak Djokovic, Luca Nardi si è guadagnato l’attenzione di appassionati ed addetti ai lavori, facendo incetta di numerosi elogi. Tra coloro che ci hanno tenuto a spendere parole al miele per il classe 2003 pesarese c’è Paolo Bertolucci. L’ex tennista, campione di Davis nel ’76 con un best ranking di numero 12 al mondo, si è soffermato sull’azzurro nel suo consueto editoriale “Volée di rovescio” per La Gazzetta dello Sport.
Bertolucci, l’exploit di Nardi e il momento d’oro azzurro
Bertolucci esordisce raccontando della prima volta che vide giocare Nardi a livello giovanile, rivelando che già all’epoca gli aveva catturato l’occhio: “Un ragazzo dotato di grandi qualità, con una buona mano e ottimi fondamentali: diritto, rovescio e volée. Insomma, un tennista in grado di stare bene in campo e capace di tenere testa ai talenti della sua età come Alcaraz“.
E infatti, come noto, nel giugno 2018, all’età di 14 anni, Luca diventò il tennista più giovane di sempre a ottenere un punto Atp vincendo un match all’International Tennis Federation di Sassuolo. “Poi con l’andare del tempo si è fermato, non capendo forse quale fosse la strada da intraprendere. Non so se per la fretta o perché mal consigliato, o perché ancora non aveva scelto il tennis come suo principale obiettivo futuro. L’unica certezza è che si era un pochino perso“, sottolinea Bertolucci.
Evidentemente, però, il pesarese ha trovato il modo di rilanciarsi. E a tal riguardo, l’ex Moschettiere ha le idee chiare su quale sia stata la scintilla: “Qualcosa è cambiato. È andato a giocare in India piuttosto che partecipare a tornei più comodi: quello è stato il segnale più importante del cambiamento. Ha capito che la strada da percorrere non poteva e non doveva essere tutta rosa e fiori, oltre a Indian Wells, Roma e Parigi doveva frequentare posti diversi, più complessi per lui, prima di raggiungere traguardi importanti. È stato un passaggio di umiltà che forse prima non c’era stato“.
“Mi è piaciuto molto, si è comportato come un tennista esperto”
Quanto, invece, allo storica affermazione su Djokovic al BNP Paribas Open, Bertolucci fa la seguente disamina: “Luca ha trovato una versione non di primo livello di Nole ed è stato bravo ad approfittarne. D’altronde se il numero 1 gioca da numero 1 c’è poco da fare. Mi è piaciuto molto soprattutto nel terzo set quando non si è fatto prendere dalla frenesia del momento. Ha gestito bene i momenti delicati, il braccio non ha tremato ed è riuscito a fare le cose giusta senza esaltarsi, ma senza neanche farsi bloccare dall’emozione. Significa avere qualità, perché queste qualità le ha messe in mostra affrontando il proprio idolo. In quel momento un ragazzo che gioca sul centrale di un torneo importante può anche far casino. Invece Nardi si è comportato come un tennista esperto“.
Il successo ottenuto in California contro il numero uno al mondo lo ha consacrato sui grandi palcoscenici. Ma adesso Luca riuscirà a mantenere tale livello con costanza e poi ad andare oltre? Bertolucci dubbi non ne ha: “Per il tennis italiano è una nuova freccia che si aggiunge, magari non a livello dei primi. Un ragazzo in grado di recuperare terreno rispetto agli altri aggiungendosi ai talenti che si sono messi in luce in questo inizio di 2024, a cominciare da Cobolli”.
L’ex tennista ritiene, a giusta ragione, che “con la certezza Sinner e l’atteso recupero di Berrettini (vincitore al debutto nel Challenger di Phoenix, ndr)” quello che sta attraversando il movimento maschile italiano sia un momento d’oro. “Un’abbondanza che in Spagna hanno vissuto per tanto tempo e che ora ci godiamo noi”, scrive. E poi ci tiene a sottolineare: “Per Nardi vedere i risultati degli altri italiani è stata una spinta in più. Essere uno dei più forti a livello giovanile e poi vederti superato da ragazzi che gli anni prima spesso battevi agevolmente non è facile. Puoi reagire e andare sulla loro scia guardandoli e imparando qualcosa, oppure abbatterti e alzare bandiera bianca, mostrando di non avere carattere per realizzarti”.
In seguito Bertolucci focalizza la sua attenzione sui punti forti di Luca: “È un giocatore di talento, completo. Con solidi fondamentali e una buona mano a rete è in grado di variare i tagli e le accelerazioni. Anche atleticamente mi sembra cresciuto. Prima era indietro dal punto di vista fisico e si faceva spesso male frenando la sua crescita. Mentre per quanto riguarda la superficie non credo che abbia problemi particolari sia sulla terra che sul cemento e a livello indoor. Da valutare sull’erba”. Per ciò che concerne invece ciò che l’azzurro dovrebbe migliorare, il 52enne toscano indica il servizio: “Va incrementato: giocando a questi livelli, Luca si renderà conto che è troppo importante e lavorerà su quello”.
Bertolucci, infine, conclude la sua analisi scrivendo: “Con questo risultato è entrato nei primi 100 della classifica. Aspettiamo un attimo e vediamo come gestisce questa ubriacatura, anche mediatica, per capire fino dove potrà spingersi”.