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La filosofia di Sinner: lavoro, pressione e ricerca costante del miglioramento
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Jannik Sinner non intende fermare la propria marcia al masters1000 di Indian Wells. L’azzurro ha sconfitto in due set (76 61) l’americano Ben Shelton e si giocherà i quarti di finale con il ceco Jiri Lehecka. Ecco le sue parole nella conferenza stampa a fine giornata.

Le parole di Jannik

Sinner sembra imbattibile. Questa volta non era semplice: Shelton, sul cemento, in casa e con i ricordi della sconfitta al masters1000 di Shangai. Ormai, però, Jannik riesce solo a vincere. Un primo set difficile, duro e vinto al tiebreak. Il secondo, al contrario, in scioltezza e senza rischiare mai nulla.

I quarti ad un torneo così importante sono sempre un buon risultato, ma non placano la fame di successi del nostro portacolori. Ecco un estratto delle parole rilasciate ai colleghi di Ubitennis.

Anche oggi prima di entrare in campo ci siamo parlati, abbiamo preparato la partita. Ci siamo domandati come fare a diventare un miglior giocatore, è sempre quella la cosa. La posso anche vincere oggi la partita, ma se gioco in modo uguale come un anno fa non sono neanche contento della prestazione. Invece oggi ho servito meglio la seconda, soprattutto nei punti più importanti.

C’era tanta tensione perché c’erano tanti punti importanti, dovevo reagire molto bene mentalmente perché ho avuto set point e lui prende il nastro, poi sono avanti di due minibreak nel tie-break e mi trovo 4-4. Però sono questi i momenti che mi piacciono. Devi essere contento in campo anche se le cose non vanno benissimo. Dopodomani sarà una partita molto difficile, contro un giocatore che gioca molto bene a tennis, ha battuto Stefanos giocando veramente bene, è molto aggressivo. Vediamo cosa succederà, la cosa più importante è sempre di andare a migliorare in qualche modo.

Sì, non prendo mai le cose come garantite. Ad ogni torneo, in ogni partita vai in campo provando a fare il meglio, provando a stare concentrato. Io provo a fare questo. Ogni giorno c’è un avversario diverso. Oggi non solo era un avversario diverso, ma mancino e che sta servendo incredibilmente bene.

Quando sei così giovane è anche molto più facile migliorare. Fisicamente cresci, lavori tanto in palestra, stai diventando più forte e puoi servire più velocemente per un periodo di tempo più lungo. Ho ancora 22 anni, devo farne 23, e spero di poter ancora migliorare il servizio per i prossimi anni fino a quando non otterrò un colpo coerente. Poi quando il colpo è coerente, cosa che sento che lentamente si sta avvicinando, allora puoi scegliere anche il modo in cui servi. Non solo molto veloce, puoi servire kick o slice, anche al corpo. Anche per raggiungere questo obiettivo bisogna capire cosa funziona meglio. Ho cambiato il movimento del servizio l’anno scorso a metà stagione, c’è molto lavoro dietro.

Tutto bene fisicamente. Quando giochi contro un giocatore che serve sempre forte qualche volta non la prendi bene, ci sono tante vibrazioni nella racchetta che vanno nel braccio. Poi le palle qua sono abbastanza pesanti dopo un po’ e lo senti, ma alla fine sto bene”.

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