Il Queen’s riapre alle donne, i soci storcono il naso: esplode la polemica

Dalla prossima stagione anche il circuito Wta tornerà a calcare i campi dello storico Queen’s, il grande evento prima del terzo slam stagione Wimbledon. La notizia, però, non pare aver trovare il giusto appoggio dai soci del club. La reazione del web non si è fatta attendere.

Tornano le donne nel club della regina

Olga Marozava, Billie Jean King e Rosemary Casals. Per gli appassionati dell’ultima ora (più di quanti potessimo pensare che sarebbero arrivati dopo la vittoria di Jannik Sinner), questi nomi potrebbero non significare niente. Stiamo, al contrario, parlando rispettivamente della campionessa in singolare e delle due di doppio dell’edizione 1973 del Queen’s.

Perché si tratta di un evento così importante? Beh, da quel momento in poi nessuna donna ha mai più giocato un torneo professionistico sui campi del club londinese che ospita il prestigioso evento. Sono, infatti, ben 51 anni che la Wta non fa tappa allo storico Queen’s, la competizione più importante e con più storia prima di Wimbledon, ospitato all’All England Club.

Dall’anno prossimo, però, il circuito Wta tornerà finalmente a competere su quei campi. Una bellissima notizia, che porterà sicuramente più spettacolo in un torneo già seguitissimo. Una bellissima notizia per i tanti appassionati, ma non per i membri del circolo.

Secondo fonti britanniche, molti dei soci vorrebbero procedere con azioni legali per non essere stati interpellati nell’accordo sancito tra il Queen’s e la Wta. In poche parole, si starebbero opponendo ad un ritorno delle donne nel torneo.

Il gesto non è passato inosservato al popolo di Internet, che si è riversato su X per riversare il proprio malcontento per il brutto gesto.

I numerosi scandali nel tennis britannico nascondono una profonda misoginia dilagante”.

Ma che confusione, magari servirebbe anche a far tornare Eastbourne all’antico splendore di essere un 500”.

Per ora, posso dire che i soci del Queen’s club siano i più strani che si siano mai sentiti in giro per il mondo”.

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