A Pechino battaglia epica tra Sinner e Alcaraz, la spunta lo spagnolo. Applausi per Jannik
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Una partita bellissima, intensa, ricca di emozioni e capovolgimenti di fronte, proprio come da pronostico della vigilia. Questo è stato l’ultimo atto dell’Atp 500 di Pechino tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, al termine del quale lo spagnolo si è attestato come nuovo campione imponendosi in rimonta: 6-7, 6-4, 7-6 il punteggio finale, maturato in quasi tre ore e mezza (3 h e 24 minuti). Vediamo come è andata.

Pechino, è Carlos Alcaraz il nuovo campione: la cronaca

Sinner Alcaraz
Foto “X” Atp Tour

Si parte e, come ci si aspettava, il match è subito molto combattuto. Pronti via, Sinner cerca di mettere pressione su Alcaraz spingendo col dritto, ma lo spagnolo risponde con la stessa moneta e riesce ad aggiudicarsi il gioco d’apertura risalendo dal 15-30. Poi nel secondo game arrivano le prime palle break – tre consecutive – in favore del classe 2003 murciano, bravo ad andare a segno tre volte con il dritto senza lasciare scampo al tennista tirolese. Carlos, però, non è altrettanto bravo a concretizzare e Jannik si salva beneficiando di due errori gratuiti e di un servizio vincente sfoderato sul 30-40: pochi istanti dopo, il tabellino recita 1-1.

Scampato il pericolo, Sinner si carica e tenta nuovamente di mettere in difficoltà l’amico rivale. Ci riesce, procurandosi una palla break, che però butta alle ortiche incappando in un brutto errore col dritto incrociato. Si resta in parità, ma la strappo è nell’aria. E puntuale si registra nel game appena successivo, quando l’azzurro viene abbandonato dalla prima di servizio e Alcaraz ne approfitta per fare 3-1 capitalizzando l’unica chance a sua disposizione. Dopodiché, lo spagnolo allunga prima sul 4-1 e poi sul 5-2. Per lui sembra fatta, anche perché Sinner non risponde con la stessa intensità delle fasi iniziali.

Tale sensazione, tuttavia, si rivela completamente errata col passare dei minuti. Perché in seguito il numero uno al mondo dimostra il motivo per il quale occupa la prima piazza della classifica: Jannik sale letteralmente in cattedra, serve bene e risponde ancor meglio, riuscendo ad inanellare tre giochi di fila e ad agganciare l’avversario sul 5-5.


Incassato il colpo, Alcaraz cerca di reagire e tiene la battuta senza lasciare per strada nemmeno un punto. Poi Carlos riesce anche a guadagnarsi un set point in risposta, ma l’azzurro rimedia al doppio fallo appena commesso con una stop volley meravigliosa. Poco più tardi, il verdetto viene affidato al tie-break.

Qui è ancora lotta punto su punto, ma l’equilibrio non si rompe e si cambia campo sul punteggio di 3-3. Poi 4-3 Alcaraz con mini-break e 4-4 con Sinner a controbreakkare grazie a una difesa straordinaria che induce l’iberico a sbagliare uno smash. Al che, Jannik decide di accelerare le operazioni ma il suo tentativo di attacco è troppo ottimista e Alcaraz allunga sul 6-4. Stavolta sembra davvero fatta per Carlos, ma anche in questa occasione la punta di diamante del tennis nostrano lascia tutti a bocca aperta: alla fine, è proprio Sinner ad aggiudicarsi il parziale per 8 punti a 6. Semplicemente sontuoso Jannik in risposta.

Nelle fasi iniziali della ripresa il confronto continua ad essere parecchio lottato, ma non si registrano palle break. Nel quarto e nel quinto game praticamente non si gioca, mentre nel sesto è Sinner a farsi sotto ma la sua avanzata non riesce ad andare oltre i vantaggi.

Poi nel settimo game arrivano le prime occasioni per il break, con Alcaraz che se ne procura due consecutive andando a segno con altrettante giocate vincenti: sulla prima, l’azzurro sfodera la combo servizio-dritto; sulla seconda, il murciano manda il rovescio in corridoio, consentendo a Jannik di mettere le basi per il 4-3. Più o meno identico è il copione di uno spettacolare ottavo game, in cui però è il rappresentante italiano a veder sfumare due break point: il primo non riesce a giocarlo perché lo spagnolo fa ace; il secondo lo spreca sbagliando la risposta di rovescio.


Dopodiché, beffarda per i colori azzurri, si manifesta la svolta del secondo parziale. Ciò accade nel nono game, con Sinner che incappa in tre errori – di cui due gratuiti – offrendo ad Alcaraz due occasioni di fila per il 5-4. Il baby fenomeno murciano non si fa pregare, e poi rimette la situazione in equilibrio chiudendo la frazione con un 6-4.

L’atto decisivo

Al rientro in campo l’atto decisivo è contrassegnato da due game abbastanza rapidi. Poi nel terzo Alcaraz spinge col dritto guadagnandosi altre tre palle break. Sinner non è più brillante, fatica dinanzi all’aggressività dell’avversario: riesce a neutralizzarne due, ma la terza è quella buona per lo spagnolo, che prima strappa e poi vola sul 3-1 senza alcuna difficoltà. Nel quinto game Carlos va addirittura vicinissimo alla zampata del doppio-break, ma Sinner si rende protagonista di un bel colpo di reni e riesce a restare in scia (2-3). La situazione dell’azzurro è complicatissima, ma non è ancora tutto perduto.

Lo sa bene Jannik, che continua a rimanere aggrappato alla partita mostrando anche importanti segnali di ripreaa. Come nel settimo game, in cui fa “all in” ed ottiene il 4-4 raccogliendo svariate imprecisioni dell’iberico. In un lampo, tutto torna in discussione.

Emozioni a grappoli sul cemento di Pechino: Sinner è di nuovo in fiducia e si porta sul 5-4 facendo suo il nono game. Dopodiché, il tennista italiano arriva a due punti dal titolo nel decimo gioco, quando sale sul 15-30 per poi venire rimontato da un Alcaraz glaciale al servizio. Lo spagnolo, dal canto suo, non ha nessuna voglia di cedere il passo: lotta, ottiene a sua volta una chance di break, ma anche lui non riesce a sfruttarla. Finale incredibile!

E il verdetto decisivo di un’incredibile finale non può che essere affidato al tie-break. Qui Jannik parte fortissimo, ovvero tenendo il servizio in apertura e centrando due mini-break negli istanti seguenti. Dal 3-0, però, l’azzurro si vede agguantare sul 3-3 al termine di uno scambio ai limiti del reale. È questo lo sliding doors del match: perché da questo momento Alcaraz è semplicemente micidiale e non lascia più all’azzurro nemmeno un punto. Carlos si laurea campione imponendosi per 7-3.

Per il classe 2003 murciano si tratta del quarto titolo stagionale dopo i successi a Indian Wells, al Roland Garros e a Wimbledon. Per Sinner, invece, si tratta della prima finale persa in un 2024 condotto a livelli spaziali. Applausi per entrambi, ma soprattutto per Jannik, anche considerata la situazione extra-campo che si è trovato a dover fronteggiare.

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