Berrettini e Sinner sono stati i grandi protagonisti della seconda vittoria in Coppa Davis, lo scorso anno a Malaga: c’è un retroscena che riguarda loro due che ha fatto impazzire i tifosi
Il tennista altoatesino ha dimostrato nel 2024 di essere il migliore di tutti e non solo per i due titoli dello Slam conquistati tra Australia e Stati Uniti. Al netto dei problemi fisici di Alcaraz e la discontinuità dettata dall’anagrafe di Djokovic, Jannik è un vero alieno. Questa storia non fa altro che dimostrarlo, con Berrettini testimone.

Una stagione da incorniciare quella vissuta da Jannik Sinner nel 2024, a suon di titoli Slam e Masters 1000, con la ciliegina sulla torta del secondo successo in Coppa Davis. Se nel 2023 il suo apporto era stato decisivo a Malaga, lo scorso anno niente di meno si può dire circa le sue prestazioni e la percentuale di vittoria (ovviamente 100%). Jannik è diventato una macchina da guerra, anche quando veste di azzurro e con un fuoriclasse come lui tutto diventa più semplice per la squadra. Rispetto al ’23, questa volta c’è stato anche il grande apporto di Matteo Berrettini, in grado di vincere i suoi singolari e di dare una grande mano in doppio.
Gli infortuni per il tennista romano sembrano essere alle spalle, così come i contrattempi psicologici che ne avevano minato le sicurezze. Non va dimentica come questa Golden Age del tennis italiano si sia accesa proprio con la prima finale a Wimbledon disputata da Berrettini contro Djokovic. Sinner ha ereditato il testimone poco dopo e ora non sembra lasciarlo per nessun motivo al mondo.
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Tornando a quella che è stata l’impresa di Malaga in Coppa Davis, a novembre, uno dei crocevia fondamentali è stato il match con l’Argentina. Contro i sudamericani l’Italia si è ritrovata 1-1, con Musetti che ha perso il suo incontro e ha costretto gli azzurri a giocarsi un doppio decisivo. Invece di Bolelli e Vavassori, una coppia affiatatissima e fortissima, Volandri ha deciso, anche a sorpresa, di affidarsi a Berrettini e Sinner, meno specialisti ma molto affiatati anche fuori dal campo.

In una recente intervista a Supertennis di Filippo Volandri, è stato citato proprio un episodio che riguarda quella partita: “La ricerca maniacale dei dettagli fa la differenza per Sinner. Contro l’Argentina io e Berrettini eravamo tesi”. Il capitano azzurro poi aggiunge: “Jannik ci guardò e disse ‘Ma quanto sono fighi questi momenti’. Ci ha lasciati senza parole“. mentalità da fuoriclasse, che si esalta quando il gioco si fa duro.
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