Il 28enne ha raggiunto con un po’ di ritardo il traguardo prefissato per la fine della stagione scorsa: ora non vuole più fermarsi
Resilienza. Forse la parola che più si addice a descrivere la personalità del Matteo Berrettini tennista negli ultimi duri e faticosi mesi di intenso lavoro. Gli stessi che lo hanno visto sì trionfare in ben tre tornei cosiddetti ‘minori’ – soprattutto in relazione ad un recente passato ben più prestigioso – ma che gli hanno anche riservato la consapevolezza che mancasse qualcosa. Quell’ultimo passo decisivo per rientrare nella categoria minima d’appartenenza per un campione del suo lignaggio.

Iniziata, poco meno di un anno fa, la lunga rincorsa nel ranking partendo dalla posizione numero 154 – ‘gentile’ concessione di 6 mesi e mezzo di inattività, nonché di un 2023 complessivamente disastroso – l’ex allievo di Vincenzo Santopadre ha rosicchiato posizioni su posizioni quasi settimanalmente. Mai arrivato a quella soglia di sicurezza data dall’ingresso nella Top 30 – decisiva per evitare le altre teste di serie nei tornei del Grande Slam – il finalista di Wimbledon 2021 ha chiuso il 2024 col magico trionfo di Malaga in Coppa Davis.
Mancava però qualcosa, dato che la classifica ATP lo vedeva ancora oltre la 32esima posizione. Pur non avendo fatto molta strada agli Australian Open – ‘colpa’ di quell’Holger Rune diventato negli ultimi mesi la sua vera bestia nera – Matteo ha approcciato alla tournèe asiatica sul cemento col giusto piglio. I risultati parlano a favore di ‘The Hammer‘, ormai vicino allo splendore dei bei tempi che furono.
Berrettini, missione compiuta: nuovo punto di partenza
Spintosi fino ai quarti di finale a Doha, in Qatar, dove al primo turno si è anche tolto la soddisfazione di battere – prima volta in carriera – un certo Novak Djokovic, a Dubai il romano si è sbarazzato del temibile Gael Monfils in due set, dimostrando una buona tenuta mentale ed una condizione che potrebbero portarlo lontano nella ricca kermesse emiratina.

Se servisse un ulteriore surplus di motivazioni, basta guardare il ranking ATP Live aggiornato costantemente in base ai risultati dei tennisti del circuito. Già 30esimo prima del match contro il veterano francese, l’azzurro è ora già in 29esima posizione, pronto a scalare altre caselle se dovesse fare ancora strada in una competizione che potrebbe regalargli enormi soddisfazioni.
Ad ogni modo, Matteo non vuole fermarsi: la certificata entrata in Top 30 può e deve essere un punto di partenza per tornare nei quartieri alti, quelli da lui frequentati con costanza prima dell’annus horribilis sopra citato.