Notizia clamorosa per i tifosi e i nostalgici di Roger Federer: adesso è ufficiale, arriva la novità che tutti attendevano
Non mancano i colpi di scena nella vita di Roger Federer. Da quando si è ritirato, nell’ormai lontano 2022, lo svizzero ha regalato spesso novità ai suoi tifosi. Anche piuttosto rilevanti, in certi casi. Nessuna notizia potrebbe però far più felici i nostalgici dell’elvetico quanto quella arrivata in queste ore. Un annuncio da pelle d’oca che ha offerto nuove speranze a tutti coloro che sognano di potersi ancora emozionare con le imprese del più grande giocatore di tutti i tempi.

Sperare in un ritorno in campo di Federer, a distanza di tanti anni dal suo ritiro dall’attività agonistica, sarebbe francamente un voler credere alle favole. Inutile illudersi, sgombriamo il campo da equivoci: Roger non tornerà più a giocare, se non per eventi davvero straordinari, e non certo in tornei ufficiali.
I suoi fan e i nostalgici delle sue grandi giocate devono quindi sperare solamente di poter vedere, presto o tardi, in campo un suo erede, un epigono che possa in qualche modo imitare il suo stile, mostrare un talento simile e regalare emozioni equivalenti.
Un identikit che in questo momento non sembra corrispondere a nessun giocatore in attività, se non a un giovanissimo di belle speranze che ha donato in queste settimane ottime sensazioni e che, secondo qualcuno molto vicino a Roger, potrebbe in effetti raccogliere a breve la sua eredità.
Colpo di scena nel mondo del tennis, ecco il nuovo Federer: ne parla Severin Luthi
Se Federer è diventato il giocatore ammirevole e straordinario che tutti noi abbiamo amato, molto lo deve anche a quell’allenatore e amico che risponde al nome di Severin Luthi. Protagonista di una lunga parte di carriera del tennista svizzero più famoso al mondo, oggi Luthi ha iniziato a seguire con attenzione un altro elvetico, una grande speranza per il tennis rossocrociato: Henry Bernet.
Un nome che a qualcuno non dirà molto, ma che si è già messo in luce in questo 2025, vincendo gli Australian Open a livello juniores e dando il via, suo malgrado, al più classico dei paragoni scomodi.

Se sei svizzero e giochi a tennis è infatti ormai naturale e scontato dover fare i conti con un parallelismo con Federer, un campione che nessuno ha ancora dimenticato. Per quanto la nazionalità lo imponga, però, Luthi è ben consapevole che i punti di contatto tra Roger e il suo nuovo pupillo sono ben pochi, e ha tenuto a sottolinearlo in un’interessante intervista al quotidiano Watson.
“Fare questo tipo di parallelismo piace alle persone“, ha spiegato l’allenatore, aggiungendo: “C’è qualcosa in cui somigliano, ma la verità è che Bernet non potrà mai diventare ciò che è stato Federer. Deve ancora trovare la sua identità sia come giocatore che come persona. Oggi non sappiamo che tipo di tennista potrà diventare in futuro“.
Nonostante il classe 2007 abbia dimostrato di avere un’ottima mentalità, oltre che colpi importanti su cui poter lavorare, per Luthi è quindi impossibile lanciarsi avanti, in una proiezione su quel che potrà essere nei prossimi anni. Servirà del tempo per capire se davvero potrà raccogliere l’eredità di Federer, anche solo a livello di competitività. Con la consapevolezza che, se si punta alla luna, è più probabile rimanere a mani vuote che ritrovarsi con qualcosa tra le dita.