Jannik Sinner e la squalifica per doping tengono ancora banco, tanto in Italia quanto all’estero. C’è una durissima accusa che riguarda il numero uno del mondo
Il tennista altoatesino dovrà aspettare fino a metà aprile per tornare in campo ufficialmente, per gli allenamenti, e i primi di maggio per la ripresa dell’attività agonistica nei tornei (il primo saranno gli Internazionali di Roma). Nel frattempo dall’Inghilterra non gli fanno alcuno sconto.

Jannik Sinner si è tolto un grande peso con il patteggiamento con la Wada, chiudendo finalmente la controversia sul caso Clostebol. Di certo non si aspettava di dover rinunciare a tre mesi della sua carriera, ma in fin dei conti meglio così che saltare un periodo più lungo, come temuto. Da qui a maggio potrà concentrarsi sul recupero fisico al 100% e sullo sviluppo tecnico sulla terra rossa, che resta di certo la superficie a lui meno congeniale. Sinner può arrivare al top a Roma e poi a Parigi, provando a bissare la vittoria agli Australian Open nel secondo Slam stagionale.
In Italia hanno accolto la squalifica come si un intoppo di un certo conto, ma anche un modo per mettere un punto definitivo ad una storia che ha lasciato già troppi strascichi. Poco o nulla si è parlato, però, delle conseguenze a livello d’immagine che tale stop forzato può arrecare. Come ne uscirà il nostro campione tra qualche anno?
Le dure parole contro Sinner: cosa comporterà questa squalifica per doping
A parlare di questo sono stati i media inglesi e per l’esattezza Marcus Buckland, noto commentatore nel Regno Unito, recente intervistato in merito alla squalifica inflitta a Sinner.

“La cosa più triste per lui è che questa storia sarà associata alla sua carriera per sempre. Questo caso si sta concludendo ora, ma il tennis è diventato così tribale e questo problema non lascerà Sinner”. Poi aggiunge: “La cosa peggiore, dal punto di vista di Sinner, è anche la tempistica della sospensione. Molti penseranno che è stato fatto apposta di fermarlo ora per consentirgli di giocare Roma e Parigi”. I tre mesi capitano infatti in un periodo in cui non ci sono tornei dello Slam e questo è al quanto sospetto, almeno per i complottisti e chi rimane fermo sulle proprie posizioni come Kyrgios. Dipenderà anche molto da Jannik riuscire a cancellare con il tempo questo brutta macchia, ovviamente cancellando tutto con un comportamento esemplare.