Terrore Nadal, è successo davvero: retroscena da brividi

Rafa Nadal confessa un retroscena davvero terribile, che ha sconvolto tutti i suoi numerosissimi tifosi: poteva essere completamente diversa la sua carriera

Il fenomeno spagnolo, che ha detto addio al tennis lo scorso anno, ora si sta riposando, ma non smette di seguire il suo ambiente. Anche un incontro con dei ragazzi all’università può essere un momento opportuno per ripercorrere alcune tappe fondamentali della carriera.

Quando parliamo di Rafa Nadal all’interno del mondo del tennis non si può far altro che alzarsi in piedi e iniziare a battere le mani. La vittoria di 22 titoli dello Slam, le infinite battaglie con Federer e Djokovic e il lustro enorme portato alla Spagna con le Coppe Davis (5) alzate al cielo, sono una testimonianza della grandezza di quello che prima di tutto è stato un grande atleta e un grande uomo. Simbolo di sportività Rafa, in grado di attraversare tutto l’arco costituzionale del tifo della racchetta. Uno poteva preferire Roger ma non poteva mai fare il tifo contro Nadal.

Purtroppo, anche nel suo caso, il tempo ha dettato le condizioni del ritiro. Il momento di dire basta è arrivato dopo i 38 anni e di questo può sentirsi grato lo spagnolo, che ha rischiato di dover smettere molto prima.

A Malaga, nella sua ultima apparizione su un campo di tennis, Nadal ha perso in Coppa Davis contro l’olandese Botic van de Zandschulp, con un doppio 6-4 6-4. Ovviamente non era più lui, è stato solo un modo per congedarsi davanti alla sua gente. 

La sconvolgente confessione di Nadal: “A 19 anni mi dissero che non avrei più giocato a tennis”

Eppure, come detto, la magnifica carriera di Rafa Nadal poteva andare assai diversamente, anzi a dire il vero poteva non cominciare proprio. Questo perché, di fronte ai ragazzi dell’università di Madrid, con un’aula piena di ragazzi in festa, Nadal ha spiegato cosa è successo quando era solo un ragazzo.

Alla leggenda iberica, nel 2005, venne diagnosticata la malattia degenerativa di Muller-Weiss, che col tempo avrebbe potuto sgretolargli lo scafoide del piede sinistro. Nadal ha dichiarato: “Non c’era via d’uscita. Diversi medici mi dissero che non avrei mai più giocato. Avevo solo 19 anni”. Poi, però, aggiunge: “Abbiamo trovato la soluzione spostando il punto d’appoggio con una soletta esagerata di 7 millimetri e una scarpa speciale per contenerla”. Il problema è che lo stratagemma ha funzionato ma ha squilibrato tutto il resto, dandogli una serie di problemi che si è trascinato sino al termine della carriera.