La bufera non si placa, arriva il nuovo annuncio di Zverev

Alexander Zverev torna a parlare del caso che l’ha visto protagonista qualche giorno fa a Madrid: le sue dichiarazioni sono chiarissime

In attesa di tornare in campo agli Internazionali d’Italia, Alexander Zverev continua a far parlare di sé per il suo rapporto complicato con la tecnologia applicata al tennis. Tutto è nato con un controverso episodio registratosi al Masters 1000 di Madrid, dove il tedesco ha immortalato con il suo smartphone il segno di una pallina valutata in maniera sbagliata dall’occhio di falco. Lo strumento è stato introdotto al fine di azzerare le chiamate erronee, ma in questo caso ha fallito in maniera clamorosa.

Zverev seduto in panchina con espressione perplessa
La bufera non si placa, arriva il nuovo annuncio di Zverev (Foto Ansa) – Tennis Fever

Un episodio – verificatosi durante il match contro Davidovich Fokina – che ha portato Zverev a protestare a lungo con l’arbitro, il quale non ha potuto fare altro che assegnargli un “warning” per comportamento anti-sportivo. “Lascerò qui questa foto. Questa palla è stata valutata dentro. Una chiamata interessante”, ha poi rincarato la dose sui social l’attuale numero due al mondo.

Sulla questione il tedesco è stato chiamato ad esprimersi anche in conferenza stampa a Roma. Smaltita la rabbia, Sascha ha espresso il suo punto di vista in modo pacato ma chiaro e le sue dichiarazioni hanno generato dibattito tra appassionati ed addetti ai lavori.

Zverev e l’episodio controverso a Madrid: arriva il chiarimento del tedesco, che genera riflessioni

Ad essere sincero, mi piace la chiamata elettronica, ha esordito il nativo di Amburgo cercando di sgombrare il campo dagli equivoci. “Penso che non ci siano stati assolutamente errori a Monte-Carlo, né a Monaco, ha funzionato tutto perfettamente. Penso ancora che sia il modo giusto per andare avanti”, ha ribadito.

Zverev in azione col dritto a Madrid
Zverev e l’episodio controverso a Madrid: arriva il chiarimento del tedesco, che genera riflessioni (Foto Ansa) – Tennis Fever

Tornando alle vicende spagnole, Zverev ha sottolineato: “Nel caso di Madrid c’è stato ovviamente un errore. Non è solo la palla che ha colpito Fokina, è anche il servizio che ho servito io. Era un game point. Dopo sono andato dall’altra parte e ho visto il segno. Il segno era chiaramente fuori. Credo che ci fosse qualcosa di sbagliato nel sistema. Quando si verificano errori del genere, forse bisogna riadattare il sistema per il giorno successivo”.

Incalzato dai giornalisti presenti al Foro, Sascha ha continuato la sua analisi dicendo: “Non ho la soluzione. Madrid non ha funzionato bene, il sistema non ha funzionato bene. D’altra parte, a Monte-Carlo e a Monaco il sistema ha funzionato meglio di quanto avrebbero fatto gli esseri umani, perché non ci sono stati errori per tutta la settimana. Non sta a me decidere. Ma quando è così chiaro, allora forse l’arbitro dovrebbe essere in grado di scendere dalla sedia. Se parliamo di millimetri, allora no. Se parliamo di tre, quattro, cinque centimetri, allora forse sì”.

In sintesi, secondo Zverev ci si dovrebbe affidare alla tecnologia fino a quando questa non commette errori clamorosi, altrimenti poi la palla dovrebbe passare al direttore di gara. Una visione tutto sommato condivisibile, che però cozza con quelli che sono i protocolli attualmente in vigore.

Come dicevamo, la questione ha acceso il dibattito anche tra gli addetti ai lavori e il tema sembrerebbe poter essere all’ordine del giorno nelle stanze delle principali istituzioni tennistiche. Del resto, se su cemento ed erba il “falco” è necessario senza se e senza ma, sulla terra battuta – dove il segno della pallina rimane chiaramente impresso – si potrebbe optare per una via di mezzo. Vedremo se prossimamente arriveranno delle novità regolamentari.

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