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L’incredibile favola di Nicolas Mahut a Parigi
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Qualcuno sano di mente poteva prevedere che Nicolas Mahut avrebbe potuto raggiungere il terzo turno degli Open di Francia? Probabilmente no. E invece l’incredibile eventualità si è puntualmente verificata. Dopo la vittoria all’esordio con Marco Cecchinato (testa di serie numero 16), oggi è arrivato il bis contro Philipp Kohlschreiber, solo di un anno più giovane di Mahut ma considerato decisamente più competitivo alla vigilia.

Classe 1982, Mahut vanta una carriera in singolare abbastanza anonima, con un best ranking raggiunto il 5 maggio 2014, quando raggiunse la posizione numero 37 della classifica mondiale. Gli unici due tornei vinti risalgono al 2013 e alla vigilia di questo Roland Garros, in cui ha usufruito di una wild card, era numero 242 del ranking.

Il motivo principale per cui è conosciuto a livello planetario è per essere stato il co-protagonista (insieme a John Isner) della partita di tennis più lunga della storia, a Wimbledon nel 2010. Iniziato il 22 giugno, l’incontro è terminato due giorni dopo con la vittoria di Isner 70-68 al quinto set, dopo più di 11 ore di gioco.

Di tutt’altro livello la carriera in doppio, in cui è stato anche numero uno della classifica mondiale e attualmente ricopre la posizione numero 5. Tra il 2015 e il 2019 ha vinto addirittura tutti i tornei del Grande Slam.

Insomma, a 37 anni, si era ormai indirizzato verso una (grande) carriera da doppista. Nulla, ma proprio nulla, lasciava presagire la possibilità che potesse dire la sua, in singolare, a Parigi. E invece è successo l’imponderabile. Racconta Mahut: “Mi faceva male la schiena. Ero deciso a restituire la wild card, ma il mio staff mi ha detto di prendere tempo e riposarmi. Avevo 48 ore per decidere, prima che iniziassero le qualificazioni. Mi sono sentito meglio e ho avuto una settimana per allenarmi. Ogni mattina, mia moglie Virginie mi diceva di rilassarmi e non mettermi troppa pressione. Mi sono fidato, e ha pagato”.

Eccome se ha pagato. E grazie ad un gioco a dir poco spettacolare, fatto di serve and volley e risposte al fulmicotone, ha vinto una partita che sembrava persa contro Cecchinato e dominato in tre set contro Kohlschreiber (che aveva eliminato proprio Cecchinato a Roma). Chiaramente il prosieguo del torneo riserverà a Mahut incontri sempre più proibitivi, ma la favola ormai è stata scritta.

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