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I nuovi Big Four all’attacco dei Big Three (e occhio ad altri cinque nomi)
I

Next Gen, forse ci siamo. Ovviamente il condizionale è d’obbligo, ma il 2020 potrebbe essere l’anno in cui le nuove leve del tennis mondiale potrebbero davvero insidiare i tre divoratori di Slam che, pur essendo ancora tutti e tre in attività, hanno già fatto la storia di questo sport. Ovviamente ci riferiamo a Roger Federer (20 Major), Rafael Nadal (19) e Novak Djokovic (16).

Secondo molti osservatori – tra cui due ex giocatori come Boris Becker e Tim Henman – nei prossimi grandi tornei potremmo avere delle sorprese. Intendiamoci, sulla carta i favoriti restano sempre loro (noi diciamo Djokovic a Melbourne, Nadal a Parigi e Roger a Wimbledon) ma già un torneo imprevedibile come quello di New York potrebbe essere terreno di caccia per i nuovi Big Four.

Stiamo parlando, in rigoroso ordine di ranking, di Dominic Thiem, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo attraversato diverse fasi in cui, alternativamente, sembrava arrivato il momento dell’uno o dell’altro. Il 2018 è stato l’anno di Zverev, chiuso con la vittoria alle Atp Finals. La prima prima parte del 2019 è stata targata Thiem, con il primo Masters 1000 conquistato a Indian Wells e la vittoria di Barcellona. Poi è arrivata l’impetuosa scalata di Medvedev nella seconda parte di stagione e il trionfo di Tsitsipas a Londra.

Ora sembrano tutti e quattro pronti al definitivo salto di qualità. Che ormai significa una sola cosa: vincere uno Slam, porre fine all’egemonia dei tre grandi nei tornei con partite al meglio dei cinque set e dare l’assalto alla prima posizione del ranking mondiale. A livello di dichiarazioni, si dicono tutti pronti. Soprattutto Thiem e Tsitsipas, nelle ultime settimane, non hanno nascosto i propri obiettivi.

Ma sono solo questi quattro i nomi da tenere d’occhio nella prossima stagione se parliamo di obiettivi di massimo livello? Sulla carta sono certamente i più pronti. Ma sia nelle parti alte del ranking che in quelle (solo apparentemente) meno nobili si muovono altri giocatori che potrebbero rappresentare il futuro prossimo del tennis mondiale. Abbiamo scelto cinque nomi.


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Il primo è quello del nostro Matteo Berrettini. A Londra si è visto che il gap con i migliori è ancora largo, ma il suo 2019 ha fatto capire che, specialmente su superfici veloci, quando ingrana, nel torneo giusto, può diventare devastante. Dietro di lui, la coppia canadese formata da Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime. Il secondo era partito alla grande, ma è stato frenato dai problemi fisici. Il primo sembra essere arrivato finalmente al momento della definitiva maturazione. Occhio anche ad Alex De Minaur. Il “Demone”, come lo chiamano in Australia, sta diventando sempre più solido e può dire la sua.

L’ultimo nome che ci segniamo (anche se ne sarebbero altri ancora) è quello di Jannik Sinner. In un anno è passato dalla numero 549 alla numero 78 del ranking mondiale, vincendo tre Challenger e, soprattutto, trionfando alle Next Gen Atp Finals, annichilendo in finale proprio Alex De Minaur. Ha solo 18 anni, i margini di miglioramento sono enormi, così come il suo talento. E’ giovanissimo ma, a ben vede, ha solo un anno in meno di FAA, due in meno di Shapovalov e tre in meno di Tsitsipas. Come dice il suo coach e padre putativo Riccardo Piatti, è un percorso che ha i suoi tempi. Ma davanti a un fenomeno del genere, mai dire mai.

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