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Rafa non è mai stato “Maestro”, ci riuscirà stavolta? Perché sì, perché no
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Dal 15 al 22 novembre prossimo si disputeranno a Londra le ATP Finals 2020. A contendersi il titolo di Maestro, oltre i soliti noti come Djokovic, Nadal, Tsitsipas, Thiem, Medvedev e Zverev, ci saranno anche due esordienti: Rublev e Schwartzman. Assente Roger Federer che tornerà nel 2021. Berrettini, invece, sarà presente in qualità di riserva, pronto ad approfittare di un eventuale forfait di uno dei candidati.

Tra questi, Djokovic ha vinto il titolo per ben 5 volte, seguono Zverev e Tsitsipas che hanno trionfato una volta ciascuno. Tolti gli esordienti, restano Thiem, Medvedev e Nadal. L’austriaco è alla quinta partecipazione, e lo scorso anno fu fermato solo in finale da Tsitsipas. Nelle altre tre occasioni, Thiem è sempre uscito di scena nel Round Robin (6-8 il record). Il russo, invece, ha fatto il proprio esordio alle Finals lo scorso anno e vanta uno score tutt’altro che invidiabile: tre sconfitte in altrettanti match disputati. Per quanto riguarda Nadal è necessario un discorso a parte.

Il complicato rapporto tra Nadal e le ATP Finals

Nella sua quasi ventennale carriera da professionista, Rafael Nadal non è mai riuscito a vincere questa competizione. Una vera e propria maledizione per il trentaquattrenne attuale n.2 del Ranking. Lo spagnolo ha partecipato a dieci edizioni riuscendo a conquistare soltanto due finali (nel 2010 contro Federer e nel 2013 contro Djokovic). Secondo molti il motivo è di carattere fisico: il corpo di Nadal si presenta piuttosto stressato al rush finale della stagione.

Il 2020 sarà l’anno in cui Rafa Nadal riuscirà a diventare ‘Maestro’?

Perché Sì

Nadal può vincere le ATP Finals perché nel corso della sua carriera ha sempre dimostrato di saperci sorprendere. Inoltre, durante questa stagione il carico di lavoro non è stato così pesante, visto anche il blocco forzato dei tornei a causa del Covid-19. La superficie e lo scenario non gli si addicono, ma di certo ha avuto molto tempo a disposizione per prepararsi, fisicamente e mentalmente. Inoltre, l’iberico ha già dimostrato un mese fa al Roland Garros di poter battere il candidato numero uno al titolo: Novak Djokovic.

Perché No

Il tennista spagnolo non ama i campi veloci indoor, poiché l’alta velocità della pallina non gli consente di tracciare quelle traiettorie che, in altri contesti, lo hanno innalzato a leggenda. Soprattutto, Rafa, recentemente, ha ammesso: “Devo migliorare dalla parte del rovescio. Sento che potrei perderlo da un momento all’altro”. I campi in cemento veloce gli hanno sempre dato qualche grattacapo di troppo. Inoltre, dopo la sonora sconfitta al Roland Garros, Novak Djokovic vorrà sfruttare l’occasione per prendersi la rivincita, su una superficie a lui più congeniale. E ancora, ci sono Thiem e Zverev che in questo 2020 hanno infranto il tabù Slam. Il primo vincendo gli US Open, il secondo ottenendo le semifinali in Australia e la finale in America proprio contro l’austriaco. Infine c’è Tsitsipas, Maestro uscente, che dopo un 2020 non proprio altisonante potrebbe voler giocare un brutto scherzo ai più quotati colleghi.

Per sapere se, stavolta, il 20 volte campione slam ce la farà oppure meno a trionfare alle ATP Finals non ci resta che attendere qualche giorno, quando il sipario si aprirà e avrà inizio un’altra storia da raccontare.

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