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Djokovic si scaglia contro l’organizzazione australiana per le “bolle” di Melbourne e Adelaide
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Piovono le prime critiche, tra cui quelle del n. 1 del mondo, Novak Djokovic, per le due bolle australiane. Tutti i giocatori dovranno svolgere un periodo di quarantena di 14 giorni prima di poter muoversi liberamente nello stato di Victoria, ma in due località differenti.

I primi del mondo e gli altri

Sono state organizzate due aree per trascorrere la quarantena dei giocatori: una a Melbourne e una a Adelaide. La prima è dedicata a tutti gli atleti impegnati nel primo slam dell’anno, mentre la seconda per i primi tre giocatori della classifica maschile e femminile (compresa Serena Williams).

La differenza di località è attribuibile alla volontà di giocare alcuni match di esibizione a Adelaide il 29 gennaio, dieci giorni prima dell’inizio dello slam australiano.

La reazione di Djokovic

Novak Djokovic, uno dei fautori di un trattamento uguale per ogni atleta, si è scagliato contro l’organizzazione australiana per la differenza di sede. Il serbo vorrebbe che si organizzasse un singolo luogo per ospitare tutti gli atleti nei 14 giorni di quarantena. Una delle difficoltà che incontrerebbe il n. 1 del mondo è l’Atp Cup a Melbourne. Novak dovrebbe infatti giocare prima a Melbourne il torneo a squadre, poi spostarsi a Adelaide per l’esibizione e quindi tornare a Melbourne per lo slam.

Gli obiettivi del campione

Djokovic concorrerà per arrivare a 18 tornei dello slam vinti in carriera e per centrare il nono successo in terra australiana. Il serbo si avvicinerebbe così ai venti slam conquistati da Federer e Nadal e supererebbe matematicamente lo svizzero per numero di settimane in vetta dalla prima settimana di marzo.

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