Gael Monfils e il tennis: è la fine di una grande storia d’amore?
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È passato più di un anno dall’ultima vittoria di Monfils. Precisamente era il 27 febbraio del 2020 quando Gasquet soccombeva alle potenti e fantasiose racchettate del parigino. Si disputava il torneo di Dubai e Gael era reduce da due straordinari trionfi a Montpellier e Rotterdam. Il successo sull’elegante connazionale gli aveva regalato la semifinale con Djokovic.

Contro il serbo, Monfils stava conducendo una partita spaziale: primo set vinto 6-2, nel secondo aveva strappato nuovamente il servizio al n.1 del ranking, salvo poi farsi recuperare. Si va al tie-break; 6-3 per il francese: 3 match point. Finisce 10-8 per il serbo, che nel terzo parziale chiude la pratica con un netto 6-1. Monfils è stanco, sfinito, ‘violentato’ psicologicamente dalla quella partita, che resterà la sua ultima giocata a gran livello (per ora).

L’ABISSO DELLA PANDEMIA E DEI RISULTATI

Poi la Pandemia. Il mondo è fermo, ma la testa di Monfils viaggia veloce. Quindi l’incapacità di adattarsi alla nuova realtà dopo il lockdown e la conseguente perdita di fiducia, che lo hanno spinto verso l’abisso. Dalla ripresa ad oggi, il francese ha giocato appena 6 partite perdendole tutte. Successivamente all’eliminazione agli Australian Open ha dichiarato:

“Sto cercando di trovare la fiducia. L’importante è trovare quel piccolo trucco che ti fa vincere. Sì, voglio vincere. Sto cercando di ricostruirmi in modo da poter vincere. Mi alleno cercando di credere in quello che faccio, ma è difficile. Nessuna fiducia, nessun punto di riferimento. Ogni volta mi sento giudicato. Sono già a terra e mi sparate. Nessuna fiducia”.

Dopo Melbourne un nuovo stop, poi l’annuncio del rientro in campo. Avrebbe dovuto partecipare al Rolex Montecarlo Masters ma, ancora una volta, i guai fisici lo hanno fermato. Di comune accordo con il suo staff medico, Monfils ha infatti deciso di rinunciare all’evento monegasco, scatenando ancora più dubbi sul suo futuro.

LE OMBRE SUL PROSIEGUO DI CARRIERA

Gael ha quasi 35 anni e sulle spalle, oltre tanti trofei e finali, ha anche una lunga lista di infortuni: quasi 40 in 17 anni di professionismo. Ginocchia, anca, caviglie, allergia, costato, polso, mani, problemi personali e tanti altri acciacchi lo hanno costretto a lunghi stop e a successivi faticosi recuperi. Nelle scorse stagioni, la fantasia e la sua gioia non hanno mai smesso di manifestarsi. Il francese ha sempre dimostrato di voler tornare. E lo ha sempre fatto alla grande.

Tuttavia, quando all’orizzonte comincia a vedersi il crepuscolo, fare ragionamenti di un certo tipo diventa sempre più stressante, meno entusiasmante e più oppressivo. La voglia va a scemare, nascono nuove ambizioni, nuovi sogni. Quelli già realizzati si custodiscono nella memoria, e quelli ormai irrealizzabili (?) si ripongono nel cassetto.

Monfils, dal suo canto, ha sempre affermato che per lui il tennis non è lavoro, bensì ‘divertimento’.

Che non si diverta più? Che si sia stancato di lottare? Il problema è quindi anche mentale?

Tutto ciò bisognerebbe chiederlo al diretto interessato, ma col tempo stanno arrivando dei piccoli grandi segnali, che potrebbero essere interpretati in un senso o nell’altro. Infatti, contrariamente a quanto possa pensarsi, fuori dal campo la vita del francese non va troppo male. Anzi, qualche giorno fa, il tennista ha annunciato sui social che lui e la Svitolina si sposeranno a luglio.

IL MATRIMONIO

Da un lato il matrimonio potrebbe essere uno di quegli eventi capaci spingere l’ex numero 6 del mondo a rimettersi in carreggiata e a costruirsi un finale di percorso degno del suo passato. Dall’altro potrebbe essere la pietra tombale sulla sua carriera e il seme di un nuovo inizio.

LA SPERANZA

“Non lasciare la gioia fuori dalla porta soltanto perché il dolore ti ha fatto visita poco prima”

Noi abbiamo gran fiducia nella Svitolina. Speriamo che la futura moglie (e collega) possa regalare al francese nuovi sogni. Ma ci auguriamo soprattutto che possa fargli rispolverare quelli che (probabilmente) ormai ha messo da parte.


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