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Le pagelle di Sinner e Musetti, colpo per colpo: ecco chi vince il confronto
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Gli amici chiedono spesso la mia opinione sul modo di giocare, i punti di forza e di debolezza delle due promesse azzurre, Jannik Sinner da Sesto Pusteria, classe 2001 e Lorenzo Musetti da Carrara, classe 2002, i due teenager che fanno sognare l’Italia e che stanno battendo tutti i record di precocità del tennis azzurro. Provo a rispondere con la doverosa premessa che il sottoscritto non è un tecnico, ma un semplice appassionato. Mi scuso quindi in anticipo per eventuali errori o imprecisioni, che anzi vi invito a sottolineare, a beneficio di tutti. Quanto esposto di seguito è solo la mia opinione di osservatore e tifoso.

Il servizio

Entrambi adottano la tecnica del “foot up”, (partono con il piede destro più indietro per poi avvicinarlo al sinistro durante la fase di caricamento, per trovare maggiore spinta esplosiva). Entrambi sanno già adoperare tutte le traiettorie, trovano tutti gli angoli e utilizzano bene tutte le rotazioni (slice, kick, colpo piatto). Jannik si giova dei 4-5 centimetri di statura in più, ma anche di un gesto lievemente più fluido e continuo rispetto a quello del toscano, che però dalla sua sembra avere una maggiore imprevedibilità. Tuttavia, a oggi la principale differenza di qualità sta nell’efficacia della seconda palla (molto meglio Jannik, che già raggiunge velocità medie sui 160 km/h). Ciò probabilmente spiega anche l’uso molto “conservativo” del servizio che spesso fa Lorenzo: raramente cerca il punto diretto, ma privilegia una solida prima in kick per prendere vantaggio nello scambio e non essere costretto a ricorrere alla seconda, ancora tenera per gli alti livelli. È un peccato, perché quando rischia la prima, è già in grado di produrre molti punti diretti, come si è visto nelle convulse fasi finali del match contro Schwartzman ad Acapulco.
Per entrambi, in ogni caso, il servizio è uno dei colpi su cui lavorare maggiormente, e su cui vi sono notevoli margini di crescita, sebbene il colpo di Jannik, sul sintetico indoor, dove il suo lancio di palla, piuttosto alto, non è influenzato dal vento, abbia già una efficacia ragguardevole.
SINNER: 8
MUSETTI: 7
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RISPOSTA: Uno dei pezzi forti del repertorio di Sinner. Jannik ha timing, riflessi, reattività, occhio sulla palla a livelli elevatissimi. Sa rispondere sia molto vicino al campo, sia da lontano, per giocare lungo e carico ed entrare nello scambio. E (specialmente indoor) è efficacissimo quando aggredisce la seconda altrui, spesso con una gran botta centrale per poi chiudere col colpo successivo (chiedere a De Minaur, letteralmente spazzato via nella finale del Next Gen). In generale, anche contro i grandi battitori, Jannik ha una percentuale molto elevata di risposte in campo, e una incoraggiante facilità a trovare il break. Lorenzo invece ha attualmente un solo approccio alla risposta: si allontana dal campo, e cerca di rispondere lungo. Ciò deriva anche dalla sua impostazione tecnica (rovescio a una mano) che per molti anni lo ha costretto a stare lontano per fronteggiare il servizio kick. Tuttavia il toscano ha nelle corde il talento per avvicinarsi, e anzi lo ha già fatto: nel primo set della semifinale di Pula contro Djere, lo scorso ottobre, costretto dagli out limitati del campo, ha risposto benissimo al pesante kick del serbo stando con i piedi sulla riga, tanto che vinse il set (per poi ritirarsi per un problema fisico). Vuol dire che se Lore esce dalla sua zona di confort, può migliorare tantissimo anche in risposta, perché reattività e velocità di braccio ne ha da vendere.
SINNER: 9
MUSETTI: 7
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Il diritto

Per entrambi è il fondamentale meno naturale, ma anche quello con cui riescono a imprimere maggiore potenza. Il colpo di Jannik è più fluido e compatto, con una preparazione più breve. Per l’altoatesino, il problema con questo colpo è soprattutto quello della giusta distanza dalla palla: quando è ben piazzato, la sua efficacia è clamorosa, grazie anche alla splendida capacità di eseguirlo in decontrazione. Alcuni recuperi in corsa, incrociati stretti, hanno inflazionato gli highlights del sito Atp.
Il diritto di Lorenzo è un colpo potenzialmente devastante (chiedere a Wawrinka e Nishikori) ma dalla preparazione ampia e molto personale. A volte il toscano va in difficoltà quando deve eseguirlo su palle molto violente, specie in uscita dal servizio, e questo lo porta a perdere campo. Ma quando è in fiducia, ha il tempo per sbracciare, ed è ben messo con i piedi, la velocità di palla è davvero impressionante. Anche qui, tuttavia, c’è molto da lavorare per entrambi, sebbene Jannik sia più avanti.
SINNER: 8,5
MUSETTI: 7,5
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Il rovescio

Il colpo più naturale e il principale punto di forza dei due ragazzi, sebbene si tratti del fondamentale in cui meno si somigliano. Il colpo bimane di Sinner è già oggi, statistiche Atp alla mano, il più veloce e il più carico di rotazione del circuito. Eseguito con mano sinistra dominante, un timing perfetto e una impressionante fluidità articolare, è a tutti gli effetti un pesantissimo diritto a due mani, davvero letale soprattutto nella prediletta traiettoria incrociata, diagonale su cui il Rosso non teme veramente nessuno (vedere il match contro Rafa a Parigi). Con un più frequente ricorso al lungolinea (quando è teso ne esegue troppo pochi, diventando prevedibile) e l’aggiunta di una solida variante in slice, il rovescio di Sinner può diventare uno dei più grandi colpi della storia del tennis. Il gesto a una mano di Lorenzo è totalmente diverso, affascinante sul piano estetico, ma altrettanto efficace: il toscano esegue sapientemente cross strettissimi e traccianti lungolinea impressionanti, alternati a velenose rasoiate in slice che gli consentono quando attacca di destabilizzare l’avversario e quando difende di ribaltare l’inerzia dello scambio. Non esiste traiettoria o rotazione che l’azzurro non sappia disegnare col suo rovescio. Una vera poesia.
SINNER: 9
MUSETTI: 9
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Gioco al volo

Qui per Jannik iniziano le dolenti note. Nonostante una impostazione tecnica corretta, una incoraggiante attitudine a giocare voleè spinte (e non di mero contenimento), e una buona attitudine mentale a verticalizzare (Sinner non ha paura di scendere a rete, anzi) il nostro manca di precisione, pecca nel piazzamento, sbaglia spesso i tempi di gioco. E anche lo smash è decisamente migliorabile. Ad oggi, il gioco di rete è il punto più debole del suo repertorio. Tutto il contrario per Lorenzo. Da sempre portato a considerare le chiusure al volo come una componente fondamentale del suo amplissimo bagaglio tecnico, il nostro unisce gesti tecnici impeccabili alla clamorosa sensibilità di tocco. Il tutto si giova poi della buona capacità di copertura della rete, molto migliorata nell’ultimo anno grazie ai grandi progressi compiuti sul piano fisico dal toscano.
SINNER: 6,5
MUSETTI: 9
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Tattica

Jannik ha un gioco molto lineare: grande pressione sulle diagonali, geometrie nitide e precise, tendenza a salire sopra l’avversario di puro ritmo. Negli ultimi mesi, il nostro sta imparando a scambiare un po’ di più, a cercare il momento più adatto per la ricerca del vincente, a fronteggiare meglio le variazioni che gli propongono gli avversari (è più pronto a reagire ai cambi di ritmo, specie sullo slice altrui). Sinner nonostante l’apparenza è un giocatore intelligente e pensante, e cerca sempre una soluzione per risolvere il problema che gli pone l’avversario. Purtroppo, non sempre dispone, nel suo repertorio ancora esiguo, dell’arma più adatta a fronteggiare le diverse situazioni. Su questo ha margini di crescita davvero enormi. Lorenzo è l’opposto. La completezza di soluzioni e la lunga frequentazione dei tornei giovanili ne hanno fatto un grande “partitaro”: capisce al volo come affrontare gli avversari, come adattarsi e come destabilizzarli, estraendo dal suo cilindro la soluzione più adatta alle circostanze (paradigmatica, in questo senso, è la micidiale palla corta). A patto, ovviamente, che l’avversario gli conceda il tempo e lo spazio per farlo (a differenza di quanto avvenuto, ad esempio, contro Cilic a Miami, quando Lore è stato travolto nei colpi di inizio gioco).
SINNER: 7,5
MUSETTI: 8,5
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Tenuta mentale

Tenuto conto della giovane età, si tratta di un clamoroso punto di forza per entrambi. I nostri ragazzi sono due fighter meravigliosi, hanno una voglia di vincere infinita, non ci stanno mai a perdere e danno sempre tutto fino all’ultimo punto, senza uscire mai dal match. E soprattutto, giocano mediamente molto bene i punti importanti: basta vedere il record di entrambi nei tie break. Queste, come sappiamo, sono le caratteristiche che è più difficile insegnare e che maggiormente decidono le carriere dei giocatori professionisti. L’impressione è che ciò derivi anche dalla passione totalizzante che entrambi nutrono per il nostro sport. È quello che, al di là del talento, spiega forse i risultati che i due ragazzi hanno già raccolto e le enormi speranze che hanno suscitato fra appassionati e addetti ai lavori, non solo in Italia.
SINNER: 9
MUSETTI: 9
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Conclusioni

Alla fine il nostro giochino vede Jannik prevalere di poco (57,5 contro 57). Va rilevato, però, che a oggi la differenza di livello fra i due (anche per l’anno di esperienza in più ad alto livello) è forse un pochino più ampia. Ciò dipende probabilmente dal fatto che il vantaggio dell’altoatesino si manifesta in quei fondamentali (servizio, risposta e diritto) che nel tennis moderno hanno assunto una maggiore importanza rispetto agli aspetti (gioco al volo, sensibilità di mano) in cui prevale Musetti.
La cosa incoraggiante, tuttavia, è che entrambi i ragazzi hanno grandi margini di miglioramento, sono seguiti da ottimi staff e sono animati da enorme ambizione e motivazione. A oggi, sebbene i pronostici siano tutti per Sinner, è ancora presto per sapere chi dei due sarà il più forte. Ma una cosa mi sento di dire, in chiusura:
Limit, is only sky.

Roberto Commentucci è dirigente della Federazione italiana tennis e membro della Commissione tecnica.


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