Sarà una giornata difficile da dimenticare per il tennis maschile italiano. Per la prima volta nell’era Open, infatti, tre tennisti azzurri si sono qualificati per gli ottavi di finale di un torneo del Grande Slam. E’ successo sulla terra battuta del Roland Garros e i protagonisti portano il nome, in rigoroso ordine di ranking, di Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Il primo a qualificarsi è stato Lorenzo, protagonista di un match spettacolare e tiratissimo contro un grande Marco Cecchinato, chiuso al quinto set dopo una maratona di oltre tre ore. Dopo di lui è stata la volta di Jannik, che ha dominato il primo set contro Mikael Ymer e poi è stato bravissimo a non scomporsi anche quando la partita si è fatto più complicata. Infine, in serata, è stata la volta di Matteo, che non ha avuto problemi a domare il coreano Kwon in tre set.
Un risultato che assume i contorni della magia, per due motivi. Il primo è che stiamo parlando di tre ragazzi rispettivamente di 25, 20 (non ancora compiuti) e 19 anni. Un dato che sembra voler dire, con estrema chiarezza, che il tennis italiano può essere dominante almeno per il decennio a venire.
Il secondo motivo è che, simbolicamente, i tre se la vedranno agli ottavi di finale con i più grandi giocatori degli ultimi vent’anni e probabilmente della storia del tennis. Berrettini sfiderà Roger Federer, Sinner Rafael Nadal e Musetti Novak Djokovic. Uno scenario da far veramente girare la testa anche solo a pensarci. Sicuramente è troppo presto per parlare di passaggio di consegne.
Nadal ha già battuto Sinner due volte (anche se l’italiano non ha mai sfigurato, tutto’altro) e parte favorito. Djokovic non ha mai giocato contro Musetti, ma non c’è motivo di considerarlo sfavorito. I nostri due baby-fenomeni, però, proveranno a mettere in difficoltà i due mostri sacri del tennis. Jannik conosce bene Rafa e proverà a lavorare meglio sugli aspetti più complicati, Lorenzo con il suo gioco e le sue variazioni può mettere in difficoltà Nole. Insomma, i nostri ragazzi partono sfavoriti, ma non battuti.
Discorso diverso per Berrettini. Anche il 25enne romano è stato già battuto due volte, piuttosto nettamente da Roger. Però in questo caso il Matteo visto nelle ultime settimane tra Belgrado, Madrid, Roma e Parigi è a tutti gli effetti un top player. E il Federer visto finora non è, non può essere il Federer dei giorni migliori.
Che lo svizzero si stia giocando un ottavo di finale al Roland Garros, a quasi quarant’anni, dopo essere stato fermo un anno e mezzo, è già un mezzo miracolo. Ma proprio per questo, almeno sulla carta, il nostro numero 9 del mondo ha in partenza qualche chance in più rispetto ai suoi due giovanissimi colleghi. Staremo a vedere.
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