L’ex capitano di Coppa Davis e compagno storico di doppio di Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, ha voluto inserirsi nel dibattito per il GOAT. La voce di Sky Sport ha rivelato che, nonostante creda che Roger Federer sia il tennis, il Novak Djokovic dell’ultimo anno e mezzo e del 2013 è il miglior giocatore mai esistito.
Il GOAT di Paolo
Paolo Bertolucci è sicuramente una delle voci più conosciute del tennis in televisione, grazie alle sue belle telecronache su Sky Sport. L’ex campione, vincitore della Coppa Davis 1976, intervistato dal Corriere della Sera Veneto, ha detto la sua sulla corsa al GOAT del tennis. Nonostante per lui Federer rappresenti il tennis, la forza mentale di Djokovic e Nadal mette loro davanti in questa speciale classifica. In particolare, il serbo dell’ultimo anno e mezzo potrebbe essere considerato il miglior giocatore di sempre.
“Federer è il tennis, tutti siamo federariani. Il Djokovic del 2013 e dell’ultimo anno e mezzo, però, è il giocatore più forte di sempre. Lui e Nadal riescono ad imporre il proprio ritmo e mentalmente hanno un livello di competitività che non riuscirei a tenere per cinque minuti. Come ci riescono? Non lo so, ma li ammiro molto per questo.
Loro conoscono la storia dello sport che praticano e la rispettano. Li puoi incontrare a cena e se li incroci loro si fermano a salutarti, sanno chi sei e hanno piacere a scambiare qualche chiacchiera con te. È un segno del loro rispetto, ma anche di modestia e cultura. Stiamo parlando di campioni planetari, non solo di tennisti. Oltre loro, io non conosco nessun altro giocatore fuori dal campo”.
Su Musetti
L’intervista si è conclusa con una piccola parentesi su uno dei giovani più interessanti del tour, Lorenzo Musetti.
“Se fossi in lui giocherei meno tornei e mi concentrerei più sulla preparazione. Il ragazzo non è ancora pronto fisicamente ad impegni così ravvicinati.
Nel tennis, poi, è fondamentale trovare la giusta compagna da avere al proprio fianco. Ti basta guardare Federer, Djokovic e Nadal. Roger ha trovato una tennista, proprio come Berrettini; Novak l’ha conosciuta a scuola, mentre Rafa da quando era bambino. Altrimenti, rischi di fare come Borg, che a un certo punto si è perso mentalmente anche per questo”.
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