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L’Italtennis e il doppio: i grandi del passato, la situazione attuale e i migliori prospetti
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L’eliminazione degli azzurri dalla Coppa Davis ha suscitato un po’ di delusione e tante polemiche. Alcune di queste ultime sono nate attorno alle scelte di Volandri per quanto riguarda il doppio. Poteva il capitano optare per soluzioni migliori? Forse sì, col senno di poi, altre decisioni avrebbero magari portato risultati migliori. Ma non è di questo che vogliamo parlare oggi, bensì della tradizione italiana dei doppisti. Quali sono stati i migliori del passato? Qual è la situazione oggi? E quali sono i prospetti per il futuro? Andiamo a scoprire di più!

I migliori doppisti italiani del passato

Per tradizione l’Italia non è mai stata fucina di grandissime coppie. Ovviamente ci riferiamo al maschile. Perché le ragazze hanno spesso e volentieri regalato belle soddisfazioni, come ad esempio Roberta Vinci e Sara Errani, che hanno vinto assieme 2 Australian Open (2013 e 2014), 1 Wimbledon (2014), 1 Open di Francia (2012) e 1 US Open (2012).

In ogni caso, nel corso della storia, qualche soddisfazione è comunque arrivata. Il migliore azzurro del passato nella categoria è di certo Nicola Pietrangeli, vincitore di 12 titoli tra doppio e doppio misto (Roland Garros 1959 e 1958), risultati che gli sono valsi la quarta posizione della classifica mondiale. Poi, ci sono: Adriano Panatta, best ranking n°15 (18 titoli); Daniele Bracciali, best ranking n°21 (6 titoli); Diego Nargiso, best ranking n°25 (5 titoli); Omar Camporese, best ranking n°27 (5 titoli); Paolo Bertolucci, best ranking n°27 (12 titoli); Potito Starace, best ranking n°40 (6 titoli); Paolo Cané, best ranking n°43 (3 titoli); Andrea Gaudenzi, best ranking n°59 (2 titoli). E quindi i vari Flavio Cipolla, best ranking n°75 (1 titolo); Davide Sanguinetti, best ranking n°78 (1 titolo); Paolo Lorenzi, best ranking n°82 (1 titolo); Stefano Pescosolido, best ranking n°102 (1 titolo); e così via fino ad uscire di parecchio dalla top-100.

La situazione attuale

Ad oggi, i migliori doppisti italiani sono Fabio Fognini e Simone Bolelli, che vantano rispettivamente il 7° e l’8° posto come best ranking nella categoria. Come dimenticare la loro storica vittoria agli Australian Open del 2015!?Poi, c’è Andrea Vavassori, il quale quest’anno ha vinto il suo primo titolo ATP (al Sardegna Open in coppia con Lorenzo Sonego) oltre ad altri tre tornei nel circuito Challenger (22 titoli totali in carriera). Attualmente, occupa la 69esima posizione nella graduatoria mondiale. Poteva essere un’ottima alternativa per la Coppa Davis (considerate anche le ombre sulle condizioni di Bolelli). Un altro che nel suo lungo percorso ha ottenuto buoni risultati in doppio è Andreas Seppi. Il vecchio leone di Bolzano, oggi trentasettenne, è stato top-50 grazie a sette finali ATP conquistate, di cui una vinta al 500 di Dubai (con Bolelli). E dunque veniamo a Lorenzo Sonego, Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Tutti e quattro nell’elité del tennis singolare, ma fuori dalla top-100 di doppio. Il torinese quest’anno ha vinto un titolo al Sardegna Open; idem l’altoatesino, che ha trionfato ad Atlanta. Senza dubbio, al di là della classifica non felicissima, sono giocatori che possono fare bene anche in coppia. Seguono altri tennisti del calibro di Federico Gaio (166), Salvatore Caruso (190), Andrea Pellegrino (5 titoli Challenger dal 2018 e n°192), Julian Ocleppo (222), Stefano Travaglia (best ranking n°231, ora 396), Marco Bortolotti (237), Thomas Fabbiano (337), Raul Brancaccio (367) e Franco Agamenone (6 titoli ITF nel 2021).

I migliori prospetti

Oltre Jannik Sinner e Lorenzo Musetti? Tra gli emergenti spiccano soprattutto Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi. Due giocatori pronti ad esplodere in singolare ed anche molto bravi nel gioco di coppia. Ma, considerata la crescita del movimento azzurro, chissà quanti altri ancora ne scopriremo nel 2022…

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