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Non c’è pace per l’Atp 250 di Napoli. E il doppista colombiano attacca l’organizzazione
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Non accennano a placarsi le polemiche legate alla sfortunatissima prima edizione (anche l’ultima?) del torneo Atp 250 di Napoli. Tra campi impraticabili, ritardi e rinvii, già dai primi giorni si era intuito che ci saremmo trovati di fronte ad uno dei tornei più problematici della storia recente, almeno in relazione ai successi degli ultimi anni degli altri eventi organizzati in Italia.

Nella giornata di ieri l’ultimo episodio che fa seriamente temere per il prosieguo del torneo. Dopo appena quattro game, infatti, si è dovuto interrompere il match serale tra Luca Nardi e il francese Corentin Moutet. L’umidità della notte partenopea non ha consentito di proseguire sul campo allestito (in fretta e furia, sostituendo la superficie prevista inizialmente) nell’incantevole (ma evidentemente sbagliato) scenario del lungomare napoletano.

A gettare benzina sul fuoco è stato, oggi, il doppista colombiano Nicolas Barrientos, che in un messaggio multiplo postato su Twitter si è lamentato per l’organizzazione del torneo, puntando il dito contro la società organizzatrice, la NEN Events, la stessa che ha organizzato il Challenger di Forlì e di Torino.

Arrivo nell’atrio dopo aver giocato la mia partita alle 17 e trovo tutti i miei effetti personali e quelli di mia moglie, imballati male, con varie cose a terra. Controllo la mia e-mail e vedo un messaggio arrivato alle 16 mentre stavo giocando, che mi informava che dovevo cambiare di nuovo hotel. Mi avevano già cambiato una volta il secondo giorno del mio arrivo al torneo.

Le qualificazioni e il primo turno di doppio che si sono giocati in un club a 40 minuti dal club ufficiale. Per non parlare del fatto che il torneo ha pochissime macchine e potete già immaginare quanto sia difficile andare da un posto all’altro. Come può succedere in un Atp 250? Nemmeno in un Challenger mi era mai successo questo, anche se era successo al mio compagno in un torneo organizzato dalla stessa azienda di questo 250.

Niente di tutto ciò è casuale, la scarsa organizzazione e pianificazione di questo torneo ha reso impossibile affrontare ogni problema che si presenta ogni giorno. Spero che l’ATP prenda misure per evitare che i giocatori debbano affrontare queste situazioni. Soprattutto quando lo stesso incidente si ripete nei tornei organizzati dalla stessa società”.

L’ennesima doccia fredda per un torneo alla vigilia del quale il presidente della Fit Angelo Binaghi parlava di “nuova era” per la federazionel, il presidente del Tennis Club Napoli Riccardo Villari prospettava il salto ad Atp 500 e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sottolineava come secondo lui questo torneo offrisse lo “scenario più bello del mondo”. Potenzialmente, molto potenzialmente.

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