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Salvate il soldato Tsitsipas
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Stefanos Tsitsipas ha fallito la qualificazione alla semifinale delle Atp Finals 2022. Il greco, dopo aver dominato il primo set nel match decisivo contro Andrey Rublev, è stato prima raggiunto e poi annichilito in rimonta dall’avversario. Il secondo e il terzo set del russo sono stati probabilmente i migliori della sua altalenante stagione, su questo non v’è dubbio. Ma il greco c’ha messo del suo. O meglio, l’hanno fatto lui e il suo clan.

Difficile ricordare una liquefazione mentale così violenta e repentina come quella occorsa a Tsitsipas nel match contro Rublev. Dopo un primo set, come detto, portato a casa in completo controllo, Stefanos ha praticamente smesso di giocare, sovrastato dalle stilettate precise e ficcanti del russo. “Ha vinto con i pochi strumenti che aveva”, ha detto a fine match il giocatore ellenico.

Se possiamo scegliere due fotografie, anzi due frame, che possano restituirci la situazione in casa greca, optiamo per questi due: la pallata tirata da Stefanos verso il suo box e il momento in cui il papà Apostolos, una specie di pentola pressione impazzita per tutta la durata dell’incontro, zittisce la mamma Julia – anch’ella prodiga di consigli nei confronti del figlioletto – rivendicando la titolarità del ruolo di generatore seriale di indicazioni per Stef.

Il punto è capire quanto queste fossero (in generale siano) gradite al diretto interessato. A giudicare dalle reazioni in campo e fuori, verrebbe da dire poco, molto poco. E anche a giudicare dai risultati. Il caso di Tsitsipas è un vero e proprio rebus. Siamo davanti al cospetto del numero tre del mondo, che si può volere di più? La stragrande maggioranza dei tennisti professionisti, in effetti, se la sognano una carriera del genere. Tanto più che Stef ha ancora solo 24 anni.

E allora che succede? Perché si ha la sensazione che sia lui in primis ad essere insoddisfatto? La risposta sembra fin troppo evidente. Non gioca sereno, specialmente nei momenti importanti. Il classe 1998 ateniese ha vinto relativamente poco, se pensiamo a quelle che erano le aspettative su di lui. Dopo i primi successi del 2018, nel 2019 è riuscito addirittura a vincere le Atp Finals.

Il suo percorso sembrava segnato verso un radioso futuro da numero uno e invece per ora non è mai riuscito ad andare oltre l’ultimo miglio. Il suo risultato migliore in uno Slam è la finale del Roland Garros 2021, a livello di Masters 1000 ha vinto “solo” due volte a Montecarlo, facendo diventare la terra rossa una sua comfort zone difficile da ipotizzare se pensiamo agli inizi della sua carriera. Poi c’è lo psicodramma delle finali perse a livello di Atp 500: otto, su otto tentativi.

La sensazione è che la pressione della sua famiglia a bordo campo stia diventando insostenibile per lui. Ovviamente non siamo nella sua testa, ma il linguaggio del corpo e le reazioni parlano da sole. Per Tsitsipas, talento cristallino del tennis mondiale, è giunto il momento di decidere cosa fare da grande. E anche di cominciare a sposare un concetto a lui finora sconosciuto, quello di umiltà.

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