Dopo un 2022 segnato dalle numerose assenze a tornei molto importanti, tutti si aspettavano che nel 2023 Novak Djokovic sarebbe potuto scendere in campo in tutto il mondo senza problemi. Dagli Stati Uniti, però, non arrivano buone notizie per il serbo che non si è vaccinato contro il Covid-19.
Di nuovo a rischio la tournée americana?
Djokovic è pronto ad esordire nella nuova stagione all’Atp250 (che a leggere il tabellone sembrerebbe un masters1000) di Adelaide. Si tratta della seconda volta che il serbo prende parte al torneo nel South Australia, dopo il successo nell’edizione 2007.
Dal 16 gennaio, invece, sarà la volta dell’Australian Open a Melbourne. Da lì partirà la rincorsa ai 22 slam di Rafael Nadal e al numero 1 del mondo di Carlos Alcaraz. Una corsa che, forse, si dovrà interrompere di nuovo molto presto.
Con la nuova ondata di Covid-19 partita dalla Cina subito dopo aver abolito le misure di contenimento restrittive atte alla politica Zero Covid, infatti, molti paesi hanno deciso in ulteriori strette per i viaggiatori in giro per il mondo.
Proprio gli Stati Uniti, oltre a India, Italia, Taiwan, Corea del Sud, Malesia e Giappone (che hanno deciso di ammettere viaggiatori dalla Cina solo con la presentazione di un tampone negativo), hanno scelto di usare di nuovo il pugno duro nei confronti dei cittadini stranieri non vaccinati.
“Tutti i passeggeri stranieri diretti negli Stati Uniti devono provare di essere completamente vaccinati contro il Coronavirus. A questo requisito si applicano soltanto limitate eccezioni”.
Anche quest’anno, quindi, il 21 volte campione slam rischia di saltare lo US Open e tutti i masters1000 che si giocheranno sulla superficie americana.
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