Coppa Davis al via tra polemiche e controversie

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La Coppa Davis è pronta a partire dopo le controversie legali per la rottura del contratto con Kosmos e le polemiche per il nuovo formato. Cosa ne sarà della competizione a squadre che si gioca dal 1900?

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L’abbiamo lasciata con i festeggiamenti del Canada a Malaga: la Coppa Davis 2022 si è chiusa così, con rimpianti da parte dell’Italia (che poteva benissimo vincere la competizione con un po’ di fortuna in più) e le polemiche legate al solito format che non piace veramente a nessuno. Oltre a tutto questo, è arrivata nelle scorse settimane la rottura definitiva con la società Kosmos, che ne curava l’organizzazione.

Dall’avvio della collaborazione con la stessa (durata meno di cinque anni nonostante l’impegno stipulato di addirittura 25), il famoso format di sfide in casa e trasferta al meglio dei cinque incontri è sparito, prediligendo una sola sede e incontri al meglio dei tre (due singolari e un doppio).

Con la rottura dell’accordo con la società di Gerard Pique (ancora insolvente per il montepremi del 2022 per un totale di almeno $3 milioni), si pensava che il format della competizione potesse tornare quello storico, ma almeno per questa stagione non sarà così.

L’Itf, infatti, ha deciso di proseguire per questa strada (anche da sola), continuando a portarsi dietro le polemiche delle scorse stagioni (con molti protagonisti che si sono rifiutati di giocare proprio per questo motivo, come Alexander Zverev).

Nelle prossime settimane, quindi, partiranno le fasi di qualificazione per le finali di settembre. Tra le squadre presenti diverse corazzate: Serbia, Gran Bretagna, Svizzera e Argentina.

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