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Vavassori travolto dal calore di colleghi ed appassionati: “Il primo messaggio ricevuto…”. E fissa gli obiettivi
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Fino ad un anno fa, Andrea Vavassori era ritenuto un giocatore in grado di esprimersi ad ottimi livelli soltanto in doppio. In effetti, sin dall’inizio della sua carriera, il fantasioso tennista torinese aveva lanciato molti indizi in questo senso, ottenendo ben 15 titoli in coppia (14 ottenuti nel circuito Challenger e 1 in quello Atp) ma nessuna particolare soddisfazione in singolare.

Poi tutto è cambiato, per la grande gioia del tennis azzurro. Dopo aver ricevuto segnali incoraggianti in cadetteria, Wave ha cominciato a calcare palcoscenici via via sempre più prestigiosi, grazie ad una classifica in costante miglioramento e ad una grande voglia di evolvere il proprio gioco. Negli ultimi mesi, il classe ’95 nostrano ha raggiunto i quarti di finale all’Atp 250 di Marrakech e il secondo turno del Masters 1000 di Madrid e del Roland Garros, entrambi passando per le qualificazioni.

Oggi, Andrea occupa virtualmente la 127esima posizione del ranking mondiale. Ma tutto lascia presagire che la sua ascesa non sia finita qui. Di questo e tanto altro ancora ha parlato il diretto interessato in un’intervista concessa ai microfoni di Tuttosport.

Vavassori, il Roland Garros da sogno e…

L’intervista realizzata dai colleghi di Tuttosport si apre con Vavassori che annuncia che giocherà in doppio con Bolelli diversi tornei sull’erba compreso Wimbledon: “Un onore per me giocare con Simone, che non farà la stagione sul verde a fianco di Fabio Fognini, il suo compagno abituale. Giocheremo assieme i tornei di avvicinamento al terzo Slam di stagione e poi a Wimbledon. Un motivo in più per essere performante”.

Successivamente, Wave si sofferma sulla splendida parentesi sulla terra rossa del Roland Garros, torneo in cui ha giocato un tennis sublime: “Sono arrivato a Parigi in fiducia, nonostante le sconfitte premature a Cagliari e Roma. Sapevo di aver raggiunto un buon livello di tennis e il campo lo ha confermato. Le qualificazioni non sono state facili. Primo turno contro un giocatore di casa, secondo contro Misolic e terzo opposto a Tabilo, buon interprete del rosso. Alla fine la grande gioia e l’abbraccio con i miei genitori”. La dedica è tutta per mamma Dorina: “Per la prima volta è venuta a vedermi in un torneo così importante. La sera abbiamo festeggiato, loro mangiando ostriche, io no. Era un desiderio da sempre di mia mamma quello di mangiare le ostriche a Parigi. Un bel momento, per tutti”.

Staccato il pass per il tabellone principale, Wave non si è rilassato ed ha continuato ad esprimersi a livelli altissimi, che forse non aveva mai toccato prima. In particolare nel match contro Miomir Kecmanovic, tennista serbo regolato in rimonta al termine di un’epica battaglia.

“Incredibile, è stata una battaglia pazzesca e mi sembra quasi impossibile averla vinta”, ammette Vavassori. Poi aggiunge: “Ho riguardato il match sullo smartphone e con orgoglio dico che sono riuscito ad alzare il livello di gioco. Alla fine del terzo set ho iniziato ad accusare i crampi e sono andato avanti per inerzia, giocando punto dopo punto. La differenza l’ha fatta l’atteggiamento. Non mi sono sentito appagato dopo la qualificazione e ho fatto di tutto per vincerla firmando al termine una piccola impresa, stremato per la fatica”.

Il percorso di Andrea in quel di Parigi è terminato al secondo turno, con l’azzurro sconfitto dall’argentino Gennaro Olivieri: “Peccato, sono entrato in capo un po’ teso e senza sapere quante energie fisiche sarei stato in grado di esprimere, dovendo convivere con un sopraggiunto problema di vesciche ai piedi. Non ero abituato a giocare così tanto in pochi giorni e anche in questo occorre crescere, nella gestione delle difficoltà. Tutto però fa esperienza e aiuta a migliorare. Se avessi vinto il primo set il match sarebbe cambiato. Bravo in ogni caso lui ad aumentare i ritmi da metà terzo set in avanti”.

“Bello il calore della gente, obiettivo top-100”

“Mi hanno fatto piacere i molti messaggi ricevuti, da amici del circuito e non solo. Il primo a complimentarsi è stato Matteo Berrettini, con un video-messaggio che ho ricevuto negli spogliatoi. Quindi Sonego, Lavagno, Cobolli e tanti altri”, rivela Vavassori compiaciuto. “In questi frangenti devi anche imparare a gestire l’extra campo, cui non si è così abituati. Quindi rispondere a messaggi, rilasciare le interviste di rito e adempiere a molte altre cose legate al grande evento. È bello sentire il calore della gente. Era già successo a Madrid, contro Murray e Medvedev. Si è ripetuto a Parigi dove c’erano molti tifosi italiani e tanti francesi che apprezzano il tennis d’attacco”, sottolinea.

Infine, il passaggio sui suoi prossimi obiettivi: “Ovviamente centrare la top-100 in singolare, soprattutto consolidare ancora il mio tennis. Sono migliorato molto di rovescio, che posso giocare slice e in top, e con il diritto riesco spesso a far male. Il resto arriva dalla varietà del mio gioco”.

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