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Parigi-Bercy, il caso Sinner può costare caro: le parole del direttore del torneo
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Il caso che ha coinvolto Jannik Sinner può costare caro al masters1000 di Parigi-Bercy. Dopo il ritiro dell’altoatesino, che ha concluso la propria partita alle 2.36 di notte e avrebbe dovuto giocare di nuovo a meno di 14 ore di distanza, è divampata la polemica. Sulle colonne dell’Equipe è intervenuto il direttore del torneo, Cedric Pioline. Ecco cosa rischia il torneo.

Le parole del direttore

L’Atp, nelle ultime ore, sta ricevendo attacchi da ogni parte. Il motivo? La folle programmazione del masters1000 di Parigi-Bercy, che ha portato al ritiro di Sinner dopo aver concluso una partita alle 2.36 e avrebbe dovuto scendere di nuovo in campo a meno di 14 ore di distanza.

Tra i colleghi, è stato Casper Ruud a segnalare la cosa sul proprio account Twitter, mostrando tutto il proprio dissenso. Poi è stata la volta di Vasek Pospisil, che ha attaccato direttamente la federazione e ha invitato tutti i giocatori a rivolgersi alla PTPA per difendere i propri diritti.

Per provare a spegnere le polemiche generate, Pioline (direttore dell’ultimo masters1000 dell’anno) ha parlato all’Equipe, sottolineando i problemi strutturali dell’evento.

Rispettiamo la scelta di Sinner, la stanchezza fa parte della vita di un tennista professionista. Poi nel suo caso è anche una stanchezza accumulata e con grandi obiettivi davanti come le Nitto Atp Finals.

Col senno del poi, è sempre facile parlare della programmazione, ma serve rimettere le cose nella giusta dimensione. Mercoledì è stata una giornata eccezionale in termini tennistici, dopo la partita straordinaria tra Medvedev e Dimitrov. Non dimentichiamo nemmeno che alle 20.16 Zverev serviva per il match contro Humbert, ma poi è cambiata la partita. È la magia di questo sport. Il pubblico della sessione diurna era impazzito, certo c’era del malcontento fra chi aveva acquistato i biglietti della sessione serale che avrebbe dovuto iniziare alle 19.30 e ha aspettato fuori all’impianto con condizioni atmosferiche avverse.

Bisogna rendersi conto che con le infrastrutture esistenti, il campo 1 non è all’altezza di un torneo masters1000. Abbiamo fatto bene, alla luce di quanto successo, a iniziare una riflessione sul futuro del torneo che dovrebbe ingrandirsi per rispondere alle nuove esigenze del circuito.

L’obiettivo è garantire una certa forma di equità fra i giocatori e i blocchi di tabellone, anche se non sempre ci riusciamo. A volte, dobbiamo prendere delle decisioni arbitrarie, complesse, e non esistono soluzioni buone per tutti. Dobbiamo assumerci la responsabilità di fare delle scelte”.

Con il polverone suscitato, oltre alla poca educazione del pubblico che sta facendo di tutto per inimicarsi i giocatori, il torneo rischia seriamente di essere declassato ad Atp500 nelle prossime stagioni.

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