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Indian Wells, Djokovic esalta Nardi e pone dubbi sul futuro. Le sue parole
I

Novak Djokovic ha perso, a sorpresa, al terzo turno del masters1000 di Indian Wells contro il nostro Luca Nardi. Una sconfitta che ha lasciato molti dubbi al numero 1 del mondo, che ha messo in discussione la propria partecipazione al masters1000 di Miami.

Le parole dello sconfitto

Non capita spesso di vedere Djokovic parlare di una sconfitta. Figuriamoci se questa arriva con l’attuale numero 123 del mondo. Il serbo, in conferenza stampa al masters1000 di Indian Wells, ha voluto provare a spiegare i motivi che ci sono stati dietro la debacle clamorosa con il nostro Nardi (virtualmente entrato per la prima volta in carriera in top100).

Innanzitutto, devo fare i complimenti a Luca, ha giocato un tennis eccezionale, specialmente nel terzo set. Non lo conoscevo bene, però l’ho visto giocare qualche volta e sapevo che era in grado di imporre il suo ritmo da fondocampo, in particolare col dritto. Si muove bene e ha una gran mano e inoltre non aveva niente da perdere, essendo subentrato nel tabellone come lucky loser. Ha meritato la vittoria, mentre io ho giocato davvero malissimo, sono molto deluso dal mio livello di gioco. Ho commesso una marea di errori gratuiti, ho giocato in maniera troppo difensiva mentre lui invece era molto aggressivo, penso questo abbia fatto la differenza.

Dovrò sicuramente analizzare quello che è successo, le cose che avrei potuto fare meglio in fase di preparazione del torneo. Nel corso degli anni, invecchiando, sono diventato per forza di cose più selettivo a livello di programmazione, gioco meno, mi concentro sugli appuntamenti più prestigiosi. Non venivo qui da cinque anni e volevo ottenere un grande risultato, ma non è andata come volevo.

Avrei potuto fare tutto diversamente. Insomma, è stata una prestazione molto scarsa da parte mia. Finora niente titoli quest’anno. Non è qualcosa a cui sono abituato. Ho iniziato la stagione per gran parte della mia carriera con una vittoria slam o, sai, con una vittoria a Dubai, o in qualsiasi altro torneo. Va bene, fa parte dello sport. Devi solo accettarlo. Alcuni li vinci; alcuni li perdi. Spero di vincerne altri e di continuare ad andare avanti. Immagino che ogni trofeo che prima o poi mi arriverà sarà fantastico, ovviamente per interrompere un po’ il tipo di ciclo negativo che ho avuto negli ultimi tre, quattro tornei in cui non sono stato molto vicino al mio meglio.

Giocare a Miami? Ci devo ancora pensare”.

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