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Coach o non coach? I dubbi amletici di Djokovic
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Novak Djokovic, nel mese di marzo, ha ufficialmente interrotto il rapporto di collaborazione con il proprio allenatore Goran Ivanisevic, dopo diversi anni ricchi di successi. Al masters1000 di Montecarlo si è presentato con Nenad Zimonjic, capitano della Serbia in Coppa Davis. In una recente intervista ha fatto chiarezza su questo ruolo in futuro.

I dubbi di Nole

Dopo la separazione con Ivanisevic al termine del masters1000 di Indian Wells, sono sorti diversi dubbi attorno alla figura di un coach sulla panchina di Djokovic. Il serbo, nel primo impegno della stagione sulla terra (masters1000 di Montecarlo), è stato seguito dall’amico (nonché capitano di Coppa Davis) Zimonjic. I dubbi sul futuro, come rivelato dallo stesso Nole, però, sono molti.

Fondamentalmente, non abbiamo stipulato alcun tipo di accordo. Ci siamo basati sul rapporto di amicizia che abbiamo da anni.

Sto considerando l’ipotesi di avere o non avere un coach: sto pensando a tutto in questo periodo. In queste considerazioni, devo dire di aver trascorso tre settimane splendide con Nenad Zimonjic al mio fianco. Per questo stiamo parlando della possibilità di continuare questo rapporto di collaborazione.

Non ho alcuna fretta, ma vi comunicherò a breve la mia decisione finale.

Non sto dicendo che non avere un coach sia la cosa più giusta. Allo stesso tempo, però, aver lavorato nel tennis professionistico per più di vent’anni con molti team e persone esperte del settore ti aiuta a capire quali sono i segreti del mestiere. In ogni caso, ho sempre pensato che una squadra composta da persone veramente valide sia fondamentale per centrare successi personali e per aggiungere valore al proprio tennis.

Penso al preparatore atletico, il fisioterapista, il mental coach. Sono tutte figure importanti per creare una formula vincente all’interno di una squadra. Questo aiuta ad allenarsi meglio, a migliorare le proprie prestazioni in campo e a tornare meglio dagli infortuni. Oltre a questo, sicuramente ti danno una bella mano nell’essere al top della forma per molto più tempo.

Detto questo, credo di essere arrivato ad un punto della mia carriera dove posso permettermi anche di decidere di non essere seguito da nessun coach. Vediamo, come detto prima, prenderò a breve una decisione a riguardo”.

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