Beffa atroce per il 28enne romano, a cui sarebbe semplicemente bastato vincere il primo turno a Rotterdam per entrare nei Top 32 del mondo
Sembra una maledizione. Potendosi giovare della possibilità di accumulare ‘punti freschi’ in tutti quei tornei che disputa e disputerà nel 2025 e non giocati nel 2024 – Matteo Berrettini fece il suo ritorno in campo, lo scorso anno, solo nel mese di marzo – qualunque occasione andrebbe sfruttata. Peccato che, tra sorteggi non proprio agevoli e match tiratissimi finiti in un modo o nell’altro sempre a favore dei suoi avversari, finora il saldo non sia positivo.

Arrivato a Melbourne agguerrito e col morale a mille per il recente trionfo in Coppa Davis con la formazione azzurra, il finalista di Wimbledon 2022 si è dovuto ancora una volta arrendere ad Holger Rune, il danese che già lo aveva estromesso lo scorso anno al primo turno dei tornei di Cincinnati e Shanghai. La sconfitta, arrivata in quattro set, è stata particolarmente amara per i set point sprecati dal romano sia nel primo che nel quarto parziale: in due dei tre set vinti dallo scandinavo, insomma.
Restando in tema di occasioni sprecate, anche il primo turno del torneo ATP 500 di Rotterdam, che ha visto l’ex numero 6 del mondo affrontare l’idolo di casa Tallon Griekspoor, ha lasciato non pochi rimpianti. Sebbene stavolta non si debbano contare dolorosi set point gettati al vento, Berrettini ha perso al terzo set pur servendo meglio dell’avversario, mettendo a segno più aces ma compiendo un numero maggiore di errori non forzati. Questo ha fatto la differenza nel tiratissimo match tra i due rivali, già avversari – sebbene non sfidanti in campo – nella finale di Coppa Davis.
Berrettini, quanti rimpianti: la Top 30 resta un incubo
Appaiato a quota 1430 punti al redivivo Gael Monfils alla 33esima casella del ranking mondiale, a Berrettini sarebbe bastato vincere contro il tennista olandese per sopravanzare il francese. E chissà quale percorso avrebbe poi fatto l’ex allievo di Vincenzo Santopadre se avesse superato il primo, difficile, scoglio.

Restano comunque altre occasioni, per il tenace eroe di Malaga, per realizzare finalmente quel piccolo sogno chiamato Top 30. Stabilizzarsi con una certa continuità nei primi 30 tennisti del mondo consentirebbe a Berrettini di avere sorteggi potenzialmente più agevoli sia nei tornei ATP 500 che in quelli 1000 che, soprattutto, nelle prove del Grande Slam.
Tra non molto, dopo lo swing americano targato Indian Wells-Miami, si tornerà sull’amata terra battuta, superficie dove lo scorso anno Matteo vinse ben tre tornei della categoria 250.