Non solo la squalifica di tre mesi per il caso ‘Clostebol’: guai al Roland Garros per il numero 1 del ranking Atp, Jannik Sinner
Tra sciate sulle nevi di casa, con tanto di sessioni di autografi e selfie con i tifosi, e una sortita glamour, la partecipazione nelle vesti di ospite d’eccezione alla “Milano Fashion Week”, Jannik Sinner attende di poter di nuovo allenarsi, in un circolo privato, cioè non affiliato alla Federazione, in vista del rientro alle competizioni dopo i tre mesi di squalifica per il caso ‘Clostebol’.

Il suo ritorno in campo è previsto per gli Internazionali d’Italia sulla terra rossa del Foro Italico di Roma che, come è tradizione, faranno da prova generale in vista del Roland Garros. Dunque, il conto alla rovescia per il secondo Slam stagionale è scattato, tuttavia proprio l’appuntamento con la terra battuta del Major parigino potrebbe riservare un’amara sorpresa al numero 1 del ranking Atp.
Se il talento di Sinner è fuori discussione, qualche dubbio, infatti, aleggia sul fatto che il 23enne altoatesino potrebbe far fatica a eliminare la ‘ruggine’ dei tre mesi di inattività. In proposito l’opinione di un addetto ai lavori è un’altra mazzata per il numero 1 del mondo.
Rientro Sinner, Monaco: “L’unico problema è l’assenza agonistica”
In che condizioni si presenterà Jannik Sinner al Roland Garros? A tale quesito ha provato a dare una risposta Guido Monaco, intervenuto, insieme a Massimiliano Ambesi, a “TennisMania”, trasmissione condotta da Dario Puppo e online sul canale Youtube di OA Sport.
“L’unico problema è l’assenza agonistica, perché per quanto tu ti possa sforzare in allenamento a ricreare situazioni di gara, non è la stessa cosa. Se dovesse pescare un brutto sorteggio a Roma, non potendo quindi magari giocare almeno tre-quattro match in quel torneo, allora in funzione di Parigi sarebbe un handicap”, le parole di Guido Monaco.

Ciononostante, ha precisato la voce tecnica di Eurosport, “è pur vero che lo Slam normalmente ti dà la possibilità di carburare nei primi turni, quindi sarei moderatamente fiducioso“. Anche perché, come recita un popolare proverbio, non tutti i mali vengono per nuocere dal momento che lo stop forzato consente a Sinner di allenarsi tanto, come non ha mai fatto in vita sua, sulla terra rossa che è indubbiamente la superficie su cui è meno performante.
Non per nulla, come sottolineato da Guido Monaco, “Panichi ( il preparatore atletico di Sinner, ndr) ha detto che avere tra le mani un atleta di questo livello con davanti uno scenario di così tante settimane per lavorare è un qualcosa di raro e molto prezioso perché si possono fare determinati lavori che anche nella off-season non si riescono a fare. Immagino potenziamento, principalmente, fatto con più calma e precisione”.