Il racconto di Boris Becker è speciale per tutti gli appassionati di tennis e sport: l’ex campione commuove tutti, il motivo
Ci sono personaggi, nel mondo dello sport, di cui è impossibile dimenticarsi, per le emozioni che hanno regalato e a distanza di anni non si può che continuare a parlare di loro. Nel pianeta tennistico, ha lasciato un segno profondissimo Boris Becker, che tra gli anni Ottanta e Novanta è stato una autentica leggenda.

Il tedesco in campo era soprannominato ‘Bum Bum’ per il suo servizio potentissimo. E per gli avversari, era sempre durissima avere a che fare con lui. Entrato nella storia per aver vinto Wimbledon a soli 17 anni, nel 1985, rivincendo poi l’anno successivo e anche una terza volta, nel 1989, con altri tre successi Slam, poi, oltre alla vittoria per tre volte delle ATP Finals e il primato nel ranking detenuto per 12 settimane nel 1991.
La sua vicenda sportiva e di vita, però, è stata piuttosto tormentata, fatta di vette elevatissime e di cadute. Ed è stato lui stesso a raccontarsi a cuore aperto, in una recente intervista che ha toccato le corde di tutti i fan.
Becker, la svolta dopo la prigione: “Ne avevo bisogno per cambiare la mia vita”
A ‘El Pais’, Becker ha parlato dell’impatto che ha avuto nella sua vita la detenzione in prigione per otto mesi, nel 2022, per l’errata dichiarazione dei suoi beni a margine di una procedura fallimentare.

“Quando hai il successo che ho avuto io nel tennis, pensi di essere invulnerabile e che andrà sempre tutto bene, ma non è così – ha affermato – Ho dovuto imparare che la vita è difficile, che la maggior parte delle persone non vince. Ho imparato più dalle mie sconfitte che dalle vittorie, la prigione è stata la sveglia di cui avevo bisogno per cambiare. Oggi sono un uomo molto migliore, nella vita ho provato tante cose diverse ma ho commesso gravi errori. Sono stati anni molto difficili per me, non augurerei tutto quello che ho passato al mio peggior nemico, ma oggi sono in grado di accettare tutto e sono in pace con me stesso”. Una vicenda che di sicuro tocca tutti nel profondo e rende più umani anche quelli che immaginiamo come supereroi dello sport, invincibili e senza nulla che li possa fermare.
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