Il campione maiorchino torna nei ricordi di un ex giocatore azzurro che lo affrontò da giovanissimo: l’aneddoto è davvero curioso
Ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre tennisti che, pur non essendo stati mai a vertici della classifica mondiale, si sono resi protagonisti di clamorose, per quanto isolate, imprese. Le classiche giornate da ricordare, magari da raccontare ai nipoti. O ai figli, come candidamente ammesso dall’ex giocatore italiano Davide Sanguinetti, intervistato dal portale spagnolo ‘Punto de Break‘ proprio in occasione del Masters 1000 della capitale spagnola.

Già ex numero uno d’Italia per 92 settimane complessive, tra i sei giocatori azzurri ad aver raggiunto almeno i quarti di finale al prestigioso torneo di Wimbledon, il classe ’72 originario di Viareggio ha vinto due titoli ATP 250 in carriera, partecipando anche una sola volta alla competizione di Madrid, nel 2004. Quando ancora si giocava al chiuso.
I suoi ricordi affondano in quanto accadde 21 anni fa, quando il toscano affrontò la futura leggenda Rafa Nadal, uscendone sconfitto nonostante la giovanissima età del maiorchino, ai primi passi nei tornei del circuito professionistico.
“Ricordo quell’anno a Madrid d’inverno. Ho perso contro un Rafael Nadal giovanissimo, che però era già molto bravo. A 17 anni ha vinto il Roland Garros, cosa posso dire? Lui è la storia del tennis, insieme a Federer e Djokovic“, ha esordito Sanguinetti.
Sanguinetti, arriva la rivelazione su Nadal e i ‘Big Three’
“Dopo quella partita con Rafa dissi al mio allenatore: ‘Questo ragazzo diventerà il numero uno al mondo’. L’ho notato subito, ricordo che ogni palla rimbalzava molto in alto, nonostante la superficie fosse molto veloce. Ho avuto la fortuna di giocare anche contro Roger Federer quando ero molto giovane, nella Coppa Davis del 1999. mi ha battuto in quattro set“, ha proseguito.

“Il pensiero che avrei potuto fare molto di più continuava a tormentarmi quando giocavo. Se avessi avuto un po’ più di forza mentale, sono sicuro che avrei ottenuto di più“, ha poi incalzato.
Infine, la rivelazione orgogliosa di chi, nonostante non si sia mai spinto oltre la 42esima posizione nel ranking – casella raggiunta a fine ottobre del 2005 – può vantare importanti successi personali contro grandi campioni della racchetta.
“Sono stato un giocatore che sapeva battere tutti e perdere allo stesso tempo contro tutti. La realtà è che ho battuto tutti i numeri uno del mondo: Federer, Djokovic, Agassi, Sampras… mi è mancato solo Nadal. Il mio gioco era impostato per vincere ogni singola gara, ma il problema era vincere i tornei, perché ogni round che passava mi sentivo più stanco. Fisicamente non avrei mai potuto sopportare quello sforzo“, ha concluso Sanguinetti.
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