Non si spegne la querelle Jannik Sinner-Federica Pellegrini: la replica alla ‘Divina’ è durissima. Ecco tutti i particolari
Terminata la squalifica inflittagli per la positività al ‘Clostebol’, il numero 1 del ranking Atp, Jannik Sinner, può definitivamente chiudere il capitolo più buio della sua carriera. Il 23enne altoatesino può finalmente tornare a fare quello che più ama e nel quale ha dimostrato di essere il più bravo di tutti: giocare a tennis.
Tuttavia, se il caso è chiuso per la giustizia sportiva e per la WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, non lo è per alcuni addetti ai lavori e colleghi del numero 1 del mondo che continuano ad attaccarlo in quanto, a loro dire, avrebbe goduto di un trattamento di favore.
Su tale lunghezza d’onda anche l’ex regina delle piscine, Federica Pellegrini, che neanche nell’intervista a “Le Iene”, andata in onda su Italia 1 due giorni fa, ha fatto marcia indietro, anzi tutt’altro: “Sinner trattato diversamente, lo ribadisco“. Insomma, la querelle tra le due stelle dello sport tricolore è destinata a proseguire anche perché nel frattempo è arrivata la durissima replica.
Federica Pellegrini, la dura replica di Volandri sul caso Sinner
Come detto, Federica Pellegrini non demorde continuando ad adombrare il sospetto che Jannik Sinner possa essere trattato diversamente rispetto ad altri atleti che sono incappati nella sua stessa situazione. Ebbene all’ultima bordata della ‘Divina’ ha replicato Filippo Volandri nell’intervista concessa a ‘Fanpage.it’.
“Quando io sento persone che giudicano, come per esempio nel caso della Pellegrini, penso magari ha una laurea magistrale in giurisprudenza e noi non ne eravamo a conoscenza, quindi è un avvocato e non lo sapevamo, o si è letta le oltre 40 pagine della sentenza. Ma anche nel caso in cui dovesse averle lette ha dimostrato di non averle capite. Quando poi addirittura provano a emettere le sentenze, quello mi fa storcere il naso”, la velenosa stoccata del capitano non giocatore della Nazionale italiana di tennis.
Insomma, ci è andato giù duro anche l’ex numero 25 del ranking Atp che poi ha puntualizzato: “O sei competente e allora hai tutto il diritto di dare un’opinione oppure non sei competente e allora apprezzo quelli che lo hanno ammesso e non si sono esposti. Non vedo la disparità di gestione rispetto ad altri casi perché tutti i casi sono alla fine diversi. Non ha senso parlare di disparità di trattamento. Nel caso di Sinner in meno di 48 ore è stata certificata una serie di azioni documentate che ne hanno provato l’innocenza”.
