Alcaraz-Sinner, l’ultimo messaggio spegne i sogni dei tifosi

Arriva un messaggio toccante che riguarda da vicino anche Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: è dura da accettare, ma è proprio così

Soli in mezzo al campo, sempre sotto pressione. Alla ricerca di risultati che possano garantire passi avanti in classifica e le risorse economiche per finanziare la carriera. E quando il successo arriva, è difficile da gestire. La vita di molti tennisti, si sa, è un continuo viaggiare sulle montagne russe a tutta velocità. Un percorso intenso ed insidiosissimo, che spesso può portare a vere e propri “down” sotto l’aspetto psicologico.

Alcaraz e Sinner si abbracciano a rete al termine della finale allo US Open
Alcaraz-Sinner, l’ultimo messaggio spegne i sogni dei tifosi (Foto Ansa) – Tennis Fever

Lo ha scoperto sulla sua pelle Zizou Bergs, 26enne tennista belga attuale numero 44 al mondo. Il classe 1999 di Lommel ha vinto finora 8 titoli nel circuito Challenger e come miglior risultato negli slam vanta un terzo turno al Roland Garros 2024 e allo US Open 2025. Sin da quando era ragazzino si è sempre parlato di un giocatore dal grandissimo potenziale. Ed effettivamente è così. Solo che tre infortuni alla schiena accusati nel 2022 ed un problema alla spalla negli ultimi mesi, ne hanno intralciato l’ascesa ai massimi livelli.

Bergs a cuore aperto: “Né Sinner, né Alcaraz e né io…”. Le toccanti rivelazioni del tennista belga

Un’ascesa che, però, sembrerebbe adesso in procinto di completarsi. Lo suggerisce l’ottimo ruolino al Masters 1000 di Shanghai, dove Zizou ha raggiunto i quarti di finale inanellando gli autorevoli scalpi di Sebastian Korda, Casper Ruud, Francisco Cerundolo e Gabriel Diallo. Un risultato che lo proietta per la prima volta in carriera in top-40 alla piazza numero 38 della graduatoria Atp.

Proprio a margine della vittoria sul canadese, il tennista belga ha raccontato della sua esperienza nel mondo della racchetta, senza utilizzare alcun filtro. «Il mio quarto di finale in un Masters 1000 significa molto, è davvero incredibile. Ho 26 anni, sento che la mia traiettoria è un po’ diversa, come la velocità del mio percorso. Sono davvero curioso di vedere dove mi porterà il mio potenziale», ha detto Bergs ai microfoni ufficiali dell’Atp.

Bergs in azione con il rovescio al Masters 1000 di Shanghai
Bergs a cuore aperto: “Né Sinner, né Alcaraz e né io…”. Le toccanti rivelazioni del tennista belga (Foto Ansa) – Tennis Fever

Dopodiché Zizou si è soffermato sui momenti più travagliati del suo percorso. Uno di questi l’ha segnato in maniera particolare. «Wimbledon è stato il momento (che più mi ha fatto capire che qualcosa non andava, ndr). Ho giocato contro Lloyd Harris al primo turno e discutevo con tutti in campo, anche con il mio team, che erano lì per aiutarmi. Non ero affatto me. Mi irritavo continuamente, anche per le decisioni dell’arbitro», ha raccontato.

«Dopo aver perso il match in quattro set, ho condiviso un post personale con i miei fan sui social. “Se da bambino mi avessero detto che un giorno avrei giocato a Wimbledon ma non mi sarei goduto nemmeno un punto, non ci avrei mai creduto“. E invece, purtroppo, è proprio quello che è successo», ha aggiunto. «Io in quel periodo ho dimenticato chi è Zizou come tennista. Allontanandomi dai miei valori come giocatore, andavo molto più nel panico, perché non riuscivo a divertirmi in campo», ha spiegato.

Dall’esperienza londinese, tuttavia, il belga ha tratto un insegnamento importante grazie all’ausilio del suo staff e, nello specifico, del suo psicologo Gert-Jan De Muynck: «Penso che Jan sia estremamente esperto. Ha una mentalità molto aperta. Mi comprende davvero, sia come persona che come atleta. Sa di cosa abbiamo bisogno, come svilupparci. Credo che questo sia il punto di forza principale del nostro team». Adesso, Zizou è determinato a prendersi tutto ciò che finora ha lasciato per strada: «Abbiamo nel DNA il miglioramento quotidiano, anche solo dell’un per cento. Ho davvero tanta voglia di continuare su questa strada insieme a questo team».

«I tennisti non sono supereroi»

In conclusione, Bergs ci ha tenuto a sottolineare un aspetto mandando un messaggio toccante ad appassionati ed addetti ai lavori (troppo spesso eccessivamente critici): i supereroi esistono solo nei film, o magari nei sogni di qualcuno.

«Che si tratti di Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, di Zizou Bergs o del numero 200 del mondo, i tennisti non sono supereroi. (…) È facile, da fan, dare per scontato quello che i migliori giocatori del mondo riescono a fare. Ti chiedi perché qualcuno non stia giocando bene, e la verità è che forse sta semplicemente vivendo una “giornata no”».



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