Carlos Alcaraz tirato in ballo anche quando non è in campo, eliminato dall’ultimo Masters 1000 di Parigi. Per lo spagnolo non resta che aspettare e ascoltare un paragone
Il mondo del tennis si sta aprendo ad altre figure di spicco che possono dare del filo da torcere (ogni tanto) ai due fenomeni del momento, Sinner e Alcaraz. Tra questi c’è anche Bublik, un giocatore atipico, talentuosissimo e capace di ogni cosa con la racchetta.
Dopo la fine dell’era dei magnifici 4, volendo includere oltre a Federer, Nadal e Djokovic, anche Murray, il tennis mondiale è alla ricerca di nuove figure di spicco. A dire il vero Nole tiene ancora duro e per il momento non sta pensando minimamente al ritiro. La gestione durante l’anno è cambiata di netto, con molti meno tornei da disputare e le forze da gestire in vista dei tornei dello Slam. A Torino proverà a bissare il successo di un paio d’anni fa, quando si impose in finale proprio contro Sinner. Di tempo ne è passato da allora e in questo momento i due fenomeni sono per lui ingiocabili.
Il fatto di disputare un torneo al meglio dei due set, può essere comunque un vantaggio importante, soprattutto considerando la tenuta fisica dei più giovani. Alcaraz, rispetto a Sinner, non ha avuto un buon percorso a Parigi, cadendo subito contro Norrie, ai sedicesimi di finale. Dal suo lato del tabellone ha fatto strada Alexander Bublik, uno che quest’anno è riuscito anche a battere Sinner, per l’esattezza nel torneo sull’erba di Halle, in Germania.
Bublik viene considerato simile ad Alcaraz: lui non ne vuole sentir parlare
Bublik si sta giocando con Musetti le residue chance di entrare nei migliori 8 della Race e staccare il pass per le ATP Finals di Torino. Un momento particolarmente fortunato per lui, tanto che per varietà di gioco e colpi mostrati qualcuno lo ha paragonato addirittura a Carlos Alcaraz.
Un accostamento che francamente non gli ha fatto così piacere, come spiegato ai microfoni di Tennis Channel. L’ex giocatore Prakash Amritraj, padrone di casa, ha voluto accostare Bublik allo spagnolo: “Ti faccio un paragone con Carlos Alcaraz: anche lui ha tanti strumenti, ma è difficile scegliere sempre il colpo giusto al momento giusto”.
Al che il kazako ha risposto di tutto punto: “Prima di tutto, non puoi paragonarmi a Carlos in nessun modo. Non voglio mancare di rispetto a Carlos, ok?”. Poi ha anche aggiunto: “Lo seguo e mi piace da quando l’hop visto a 16 anni in un campo secondario agli Australian Open. Detto questo, per quanto mi riguarda si sono cresciuto nelle scelte e spero di continuare così”.
