Esce di scena il giovanissimo Jannik Sinner. Ma sul campo centrale di Umago, l’altoatesino lascia tracce di grande talento, dimostrando, ancora una volta, di poter aspirare a fare grandi cose in questo magnifico sport.
Che dire, osservare questo giovanissimo talento è davvero un piacere. In alcuni momenti riesce addirittura ad esaltarti per l’altissimo livello di gioco eseguito in maniera così naturale.
Oggi ha perso soprattutto per i meriti di Aljaz Bedene, il quale ha giocato un ottimo tennis, concedendo davvero poco. Ma il giovanissimo 17enne ha lanciato segnali lanciati davvero interessanti. In primo luogo per l’atteggiamento mentale che conferma la sua evidente e costante crescita. Sul primo set, in svantaggio sul 5-4, riesce a strappare il servizio al suo avversario esibendosi in un game strepitoso, alzando il livello della risposta e non sbagliando praticamente nulla. Bedene è arrivato anche a due punti dal set, ma Sinner ha continuato a trovare angoli da campione e alla fine ha avuto la meglio. Perderà poi il primo set al tiebreak (qualche errore di troppo con il dritto), ma quel gioco vinto a un passo dal precipizio gli ha dato tanta fiducia.
Ed è un passaggio importante da sottolineare: un ragazzo di 17 anni che riesce a giocare con estrema lucidità nei momenti più delicati non è cosa da tutti i giorni. Quando si è trovato in difficoltà, Sinner ha aumentato il suo livello di tennis e in un primo momento ha avuto anche la meglio.
Certo, ha trovato di fronte un Bedene in gran forma, un numero 87 Atp che è stato anche numero 43 nel 2018. Un avversario solido con molta esperienza alle spalle. Al quale alla fine ha dovuto cedere il passo, anche nel secondo set (7-6; 6-3). Ma aver giocato praticamente alla pari con lo sloveno non vuol dire poco.
Gli manca ancora quel filo di convinzione in più per portare a casa i momenti cruciali di un match, ma ha dimostrato di poter dire la sua. E se un certo Federer qualche settimana fa ha detto che da lui dovremmo aspettarci grandi cose, vorrà pur significare qualcosa.
Re Roger lo ha elogiato dopo una sessione di allenamento durante gli ultimi Internazionali di Roma. Ma nel frattempo sono trascorsi altri match, altre esperienze. E il ragazzo continua a crescere, mentalmente e tecnicamente. L’alta classifica è così distante per l’azzurro? Forse nemmeno tanto.
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